Fedeli su Alternanza Scuola-lavoro: a dicembre stati generali. Non confondiamola con apprendistato

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Intervenuta questa mattina a Roma nel corso del convegno su “Orientamento e Alternanza Lavoro, un progetto unico”, la ministra Valeria Fedeli ha dato due importanti annunci: il primo riguarda gli Stati generali dell’Alternanza che si terranno a dicembre prossimo, il secondo l’arrivo di mille tutor territoriali che affiancheranno scuole e imprese.

Due segnali evidenti dell’impegno del dicastero ad ascoltare, monitorare, migliorare i processi che governano questa nuova declinazione della formazione nel nostro Paese.

Nel corso del suo intervento la Ministra ha espresso accordo con l’istanza di ‘ecologia linguistica’ presentata dal Direttore Responsabile del nostro giornale, Eleonora Fortunato, nel corso del suo intervento: “C’è un problema di chiarezza espressiva sugli strumenti e sulle finalità dell’alternanza, non bisogna confonderla con l’apprendistato o con altre forme di incontro col mondo del lavoro – ha detto la Ministra – Alternanza è innovazione didattica, di curricula, non è orientamento e non è apprendistato; in apprendistato si impara come si fa un lavoro, in alternanza si incontra un’etica del lavoro”. Una precisazione senz’altro utile a dirimere la confusione generata negli ultimi anni dal sovrapporsi di diversi interventi legislativi su questo tema. “Del tutto improprio riferirsi ai periodi di alternanza come stage e tirocini – ha chiosato – l’apprendistato è un rapporto di lavoro che si raccorda con un pezzo della formazione, mentre l’alternanza è una fase del percorso formativo grazie alla quale si acquisiscono competenze nuove, che difficilmente maturerebbero nel solo ambito scolastico”.

Nel corso del suo discorso la responsabile di Viale Trastevere ha risposto anche a un altro rilievo posto dal nostro Direttore: “E’ improprio affermare che in alcune aree del nostro Paese l’alternanza non si può fare perché manca un tessuto produttivo idoneo. L’alternanza non si fa solo nelle industrie e nelle aziende, si fa negli enti locali, nella sanità, nel terzo settore, realtà diffuse in ogni area del nostro Paese, diversamente non avremmo potuto approvare una Legge che fa entrare l’alternanza nel portfolio con cui gli studenti, dal prossimo anno scolastico, accederanno all’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”.

La nostra area dedicata all’orientamento e alternanza

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