Falsi titoli, CUB: vigilare sulle scuole paritarie
Comunicato CUB – L’inchiesta che a Torino ha portato a scoprire un massiccio numero di titoli di studio e di certificati di servizio, utili per accedere al lavoro nella scuola pubblica, falsi porta all’attenzione dell’opinione pubblica, speriamo con effetti non limitati a questa inchiesta, l’esistenza di un intero universo di scuole “paritarie”, rese tali da una legge criminogena come quella sulla parità scolastica, che vive ai margini, se non oltre i margini, delle regole che dovrebbero esservi nella scuola e trae massicci guadagni vendendo titoli di studio e certificati di servizio.
D’altro canto, questa attività non è l’unica, è sin troppo nota la
pratica di far lavorare in queste scuole colleghe e colleghi in cambio
di una retribuzione ridotta o di nessuna retribuzione e “pagandoli” in
punteggio utile ad ottenere il diritto a lavorare nella scuola pubblica.
Tutto ciò avviene grazie alla mancanza di verifiche serie e continuative
sull’attività di queste scuole, una mancanza che spesso è frutto della
corruzione di chi dovrebbe controllare.
Su quest’ordine di questioni la CUB Scuola Università Ricerca è sovente
intervenuta sia tutelando colleghe e colleghi sottoposti a indegne condizioni di sfruttamento che denunciando la legge di parità nata con la pretesa di rendere l’istruzione un “mercato” trasparente, idea già di per sé inaccettabile, e ridottasi in molti, troppi, casi a copertura di un mercato di titoli francamente indecente.
Anche quanto è ora avvenuto ci stimola a continuare con più forza la
nostra iniziativa per la difesa della scuola pubblica e della trasparenza e correttezza nelle assunzioni.
Per la CUB Scuola Università Ricerca
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi