EX LSU della scuola: una vicenda di tagli al salario al limite della sopravvivenza

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Giulia Boffa – Continua la protesta di centinaia di lavoratori ex LSU, che lavorano nelle scuole con diverse mansioni, dalla cura della pulizia ai compiti di segreteria.

Giulia Boffa – Continua la protesta di centinaia di lavoratori ex LSU, che lavorano nelle scuole con diverse mansioni, dalla cura della pulizia ai compiti di segreteria.

La vertenza riguarda la prossima scadenza del contratto Consip, a cui aderiscono questi lavoratori, prevista alla fine di febbraio.

A riguardo si è svolto un tavolo governativo per trovare una soluzione alla prospettiva del drastico taglio di oltre il 50% degli orari, già part time, e dei salari di questi lavoratori che arriverebbero sotto i minimi contrattuali delle 15 ore non superando i 400 euro mensili, per un periodo che non coprirebbe nemmeno tutto l’anno e in assenza di ammortizzatori sociali.

La soluzione però non è arrivata, da qui l’inizio della protesta, appoggiata dai sindacati tra i quali l’USB,  che culminerà con lo sciopero nazionale del prossimo 3 marzo.

A Napoli, si è già passati all’occupazione delle scuole, che sta seriamente danneggiando la didattica e a volte richiede iniziative drastiche per mettervi fine, come il recentissimo caso della preside di Pozzuoli, che ha impedito fisicamente con la sua presenza una nuova occupazione della sua scuola.

Un ulteriore tentativo di dirimere la questione viene dal ministro uscente Carrozza, che proprio ieri ha dichiarato su Twitter di essere intervenuta al Senato per trovare una soluzione, almeno temporanea, alla vicenda.

Sinistra e Libertà si è schierata a favore della lotta di questi dipendenti, presentando due proposte di legge, per far cessare questo tipo di precariato, ma soprattutto per impedire i contratti da fame che si prospettano, dopo anni di lavoro.

"La situazione dei 24mila lavoratori (ex LSU ed appalti storici) che si occupano delle pulizie nelle scuole è drammatica. Per effetto dei tagli imposti dal Decreto del fare dello scorso giugno, i lavoratori rischiano di trovarsi senza lavoro, o con una paga da fame, circa 400 euro al mese, dopo anni di duro lavoro nelle scuole italiane".E’il commento del coordinatore nazionale di Sinistra E. Libertà, Nicola Fratoianni che ricorda che "nell’ultima manovra finanziaria Sel è riuscita ad imporre una proroga per evitare la catastrofe, fino al 28 febbraio prossimo, con la speranza che il governo volesse individuare soluzioni immediate. Ma al momento registriamo solo il silenzio assoluto».

"Oggi in tutta Italia ci sono stati scioperi e proteste, mentre a Roma si incontravano una delegazione dei lavoratori con i sindacati per decidere il da farsi. In Campania hanno incrociato le braccia 5mila lavoratori, in Puglia 4mila – ricorda ancora Fratoianni – il governo, o quel che ne resta, deve intervenire immediatamente per sanare una situazione disastrosa per i lavoratori e per la qualità dei servizi di pulizia nelle nostre scuole. I continui tagli infatti ricadono sulla pelle dei nostri figli, oltre che dei lavoratori.

Sel – conclude Fratoianni – ha già presentato due proposte di legge per fare in modo che ai lavoratori venga riconosciuto il legittimo diritto al lavoro e ad una paga adeguata, dopo anni di precariato e di incertezze. Il governo deve solo ascoltare le istanze dei lavoratori e delle famiglie e cancellare i tagli scellerati. Noi continueremo con la nostra battaglia incalzando il governo già nelle prossime ore".

 

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