Europa sponda per potenziare strumento di integrazione come scuola

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red – "L’iniziativa nazionale può trovare nel livello di governo europeo la sponda necessaria a rendere più efficaci i principali strumenti dell’integrazione: la scuola e il lavoro". Ad affermarlo è stato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo a Montecitorio a un convegno sul tema "L’Immigrazione e l’integrazione: una sfida da vincere per l’Europa".

red – "L’iniziativa nazionale può trovare nel livello di governo europeo la sponda necessaria a rendere più efficaci i principali strumenti dell’integrazione: la scuola e il lavoro". Ad affermarlo è stato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo a Montecitorio a un convegno sul tema "L’Immigrazione e l’integrazione: una sfida da vincere per l’Europa".

Chi è nato in Italia, o chi vi ha compiuto un ciclo di studi, deve poter diventare cittadino italiano molto prima di compiere diciotto anni. E questo affinché la sua condizione giuridica corrisponda al sentimento del suo cuore; affinché egli non trascorra gli anni decisivi della sua formazione umana e civile nella condizione dello straniero o, in qualche caso, dell’emarginato, del diverso”.

L’urgenza – ha continuato Fini – di affrontare con l’incisività la questione dell’integrazione impone all’Europa di delineare un approccio comune e condiviso, che vada al di là del pur importante Programma di Stoccolma impostato nell’ambito dello ‘Spazio di libertà, sicurezza e giustizia”’. Per il Presidente della Camera ”l’idea di integrazione nel suo binomio con quello di reciprocità. La reciprocità si fonda essenzialmente sul riconoscimento e sul rispetto. Riconoscimento, rispetto e disponibilità, da parte dei Paesi europei, nei confronti della cultura d’origine delle persone che vivono il processo di integrazione e, parallelamente, riconoscimento, rispetto e disponibilità alla condivisione, da parte degli immigrati, della cultura e, soprattutto, dei valori di fondo che sostengono ed uniscono le società del Continente."

"In questa ottica, – ha concluso Fini – l’iniziativa nazionale può trovare nel livello di governo europeo la sponda necessaria a rendere più efficaci i principali strumenti dell’integrazione: la scuola e il lavoro. L’azione comune può inoltre consentire di affinare i meccanismi di promozione della piccola imprenditoria, soprattutto in questa fase critica dell’economia, e di valorizzare il ruolo delle donne immigrate in virtù della loro maggiore flessibilità e propensione all’incontro interculturale”.

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