Esiti Invalsi 2018, Uil Puglia: ritardo del Sud prevedibile considerata la mancanza di investimenti

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Comunicato Uil Puglia – “I risultati del Rapporto Invalsi confermano quanto la UIL Scuola sostiene da tempo: il sistema scolastico pugliese e meridionale in generale sta vivendo una fase estremamente critica e di acuta sofferenza, che si riflette nell’offerta formativa, non competitiva con altre realtà settentrionali. E’ evidente che siamo di fronte a un sistema scuola a due velocità, che anche nel settore della formazione esitono due Italie: una che compete su standard europei e una che arranca, falcidiata da una politica governativa umiliante”.

Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, commenta così i dati del Rapporto Ivalsi, che vedono la Puglia, come l’intero Mezzogiorno, a un livello nettamente inferiore rispetto alla media nazionale.

“Del resto – si chiede Verga – come è possibile sperare in una scuola pugliese di qualità quando la ripartizione del corpo docente ha premiato esclusivamente il Centro Nord? In Puglia c’è un deficit conclamato di circa 3000 docenti, per tacere del personale ATA, laddove mancano oltre 500 unità, motivo che nei giorni scorsi ci ha portato addirittura a chiedere ai dirigenti scolastici di consegnare le chiavi degli istituti pugliesi ai Prefetti. Ciò non fa altro che ridurre sensibilmente la qualità dell’offerta formativa e fomentare fenomeni come la dispersione scolastica, che qui da noi non accenna a diminuire, anzi aumenta esponenzialmente”.

Secondo il rapporto Invalsi, per il primo ciclo di istruzione la percentuale di alunni che in Italiano non raggiunge la sufficienza oscilla fra il 45% e il 46% nell’Italia meridionale e insulare (nell’Italia settentrionale e centrale è intorno al 28%).

In Matematica il quadro peggiora ulteriormente e appare sempre più differenziato fra le diverse aree del Paese: la percentuale di alunni che non arriva alla sufficienza supera il 50% nel Sud e nelle Isole, con quote rispettivamente del 54% e del 56% (32% nel Nord Ovest, 28% nel Nord Est, 35% nel Centro).

“Come sindacato – continua il Segretario regionale della UIL Scuola – ci sgoliamo da anni per chiedere una condizione di equità rispetto alla scuola settentrionale, ma finora l’ha avuta vinta sempre la politica dei figli e dei figliastri, dei tagli sconsiderati e verticali, dei decreti come quello della Buona Scuola, che hanno solo alimentato una generazione rassegnata al precariato e all’insicurezza.

Forse non si è compreso a dovere che solo un sistema scolastico qualitativamente elevato ed efficiente è in grado di sorreggere un territorio che aspira a intraprendere la strada dello sviluppo e della crescita, dopo anni di durissima crisi.

Un sistema scuola capace di formare una nuova classe dirigente competente e competitiva è il pilastro solido sul quale costruire il futuro del Paese, del Mezzogiorno e della Puglia. In tal senso, le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione Puglia, possono rivelarsi fondamentali, mettendo in campo in maniera oculata e condivisa tutte le risorse disponibili per coprire le falle e le carenze di una politica nazionale ancora assente ingiustificata”.

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