Esclusione GaE diplomati magistrale e abilitati TFA e SFP, Commissione europea indaga
Arriva la risposta all’interrogazione, posta dalla parlamentare europea Rosa D’Amato, alla Commissione UE, relativa alla chiusura delle Graduatorie ad Esaurimento.
Nell’Interrogazione si chiede se il DM 235/2014, relativo all’aggiornamento delle GaE, sia in contrasto con la direttiva 1999/70/CE e, in particolare, con il principio di non discriminazione (clausola 4), considerato che l’esclusione di nuovi aspiranti abilitati, che si trovano in situazioni simili a chi si è inserito precedentemente, potrebbe determinare una discriminazione tra lavoratori e una situazione di precariato teoricamente senza limiti.
Sebbene non citati, l’interrogazione non può che riferirsi ai docenti diplomati magistrale e ad altre categorie di insegnanti forniti di abilitazione (TFA, SFP).
Interrogazione
Ecco l’Interrogazione:
Il decreto ministeriale 235/2014 (http://www.istruzione.it/allegati/2014/dm235_14.pdf), nel disporre l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017, non consente nuovi inserimenti in graduatoria, con particolare riguardo per chi è in possesso di un titolo di studio abilitante o di abilitazione conseguita a seguito di apposito corso-concorso.
La preclusa possibilità di iscrizione in graduatoria di nuovi aspiranti, in situazioni non dissimili da quelle che in precedenza consentivano detta ammissione, risulta contrastante con la direttiva 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato, ispirata al fine di proteggere da discriminazioni i lavoratori interessati, in base a principi riconosciuti come norme di diritto sociale comunitario e tali da imporre ai giudici nazionali la disapplicazione delle norme contrastanti. I nuovi inserimenti in graduatoria, pertanto, avrebbero dovuto essere disposti «al fine di non perpetuare una situazione di precariato teoricamente senza limiti, in aperto contrasto con le finalità essenziali della direttiva europea», a meno di non consentire «assunzioni a termine in successione […] ritenute dal legislatore comunitario una potenziale forma di abuso a danno dei lavoratori».
Ritiene la Commissione che il decreto ministeriale 235/2014 sia in contrasto con la direttiva 1999/70/CE, in particolare con il principio di non discriminazione (clausola 4)?
Risposta
All’interrogazione, come detto all’inizio, ha risposto la commissaria Ue all’Occupazione, Marianne Thyssen, come riferisce europa.today.it:
“La Commissione – afferma la Thyssen – è al corrente della situazione dei lavoratori a tempo determinato nel settore dell’istruzione pubblica in Italia e sta attualmente valutando se la legge italiana protegga adeguatamente i lavoratori dall’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato”.
Diplomati magistrale
Restiamo, dunque, in attesa della valutazione della Commissione, che potrebbe fornire utili orientamenti ai fini della soluzione di quello che è diventato il “caso dei diplomati magistrale”, attualmente in sciopero della fame perché, dopo la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che ha sbarrato loro le porte delle GaE, rischiano di perdere il ruolo o la possibilità di accedervi tramite le predette graduatorie.