Esami di Stato II grado, Skuola.net: per 3 maturandi su 5 la maturità non è più utile alla valutazione

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Sono 1200 i maturandi che hanno partecipato ad una web survey di Skuola.net, sull’utilità dell’esame di maturità.

La maturità è utile? La percepisci come qualcosa di positivo nel tuo percorso di crescita? È questa la domanda su cui abbiamo chiesto agli studenti di confrontarsi.Il 62% di loro – più di 3 maturandi su 5 – considera qualcosa di inutile l’impegno che andrà ad affrontare tra poco più di una settimana. I più delusi in ragazzi dei licei (66%). Di conseguenza, solo il 38% difende ancora l’esame di Stato; a rinfoltire il partito dei ‘pro maturità’ sono soprattutto chi sta per uscire da un istituto professionale (55% di favorevoli).

Ma quali sono i motivi principali di questa ostilità dilagante? Quasi tutti i critici della maturità – il 74% (3 studenti su 4) – sostengono che sia più importante l’intero percorso di studi rispetto al momento finale. Ma un 15% obietta anche che l’inutilità dell’esame sia dovuta allo scarsissimo peso che il voto finale ha sulle scelte future dei ragazzi, che sia l’università o la ricerca di un lavoro. Il 4%, invece, lo considera solo una messa in scena, visto che ormai copiano tutti. E un altro 4% si divide a metà tra chi dice che l’organizzazione della maturità rappresenti un costo eccessivo nel bilancio dello Stato (una spesa stimata attorno ai 200 milioni di euro) e chi si chiede a cosa serva un esame che promuova tutti (lo confermano i dati del Miur: nel 2016 ha superato la maturità il 99,5% dei candidati). Solo per il 3% è troppo impegnativo (ma forse questa non è una buona ragione per non affrontarlo al massimo).

Come detto, però, qualche difensore della maturità ancora c’è, l’esame ha ancora un senso più per la forma che per la sostanza. Così il 44% sostiene che sia fondamentale per spingere i ragazzi a porsi un obiettivo e a raggiungerlo, una capacità che gli tornerà sicuramente utile nel mondo del lavoro. Il 19% lo ritiene un rito di passaggio fondamentale nella vita di ognuno (a prescindere dal risultato). Non lontana la visione di quel 15% che pensa sia giusto mettere alla prova gli studenti; li abitua a gestire la pressione. Il 9%, invece, continua a dare un valore anche al voto, il parametro per attribuire il meritato riconoscimento a chi si è preparato al meglio. Mentre il 7% dice che è la chiave per ‘costringere’ i ragazzi a studiare. Altrimenti – come risponde il 6% del campione – diplomarsi sarebbe troppo facile.

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