Emergenza supplenze e necessità percorsi di abilitazione. Non si perda tempo

WhatsApp
Telegram

In diversi nostri articoli abbiamo evidenziato quella che è una vera e propria “emergenza supplenze”, in quanto sono sempre più numerose le scuole che non riescono a trovare supplenti e quelle che li trovano, li vedono spesso lasciare la cattedra – nel caso di supplenze brevi – per un contratto al 30/06 o sino al termine delle lezioni. 

In diversi nostri articoli abbiamo evidenziato quella che è una vera e propria “emergenza supplenze”, in quanto sono sempre più numerose le scuole che non riescono a trovare supplenti e quelle che li trovano, li vedono spesso lasciare la cattedra – nel caso di supplenze brevi – per un contratto al 30/06 o sino al termine delle lezioni. 

Vi sono scuole in cui gli alunni hanno cambiato, in questi primi cinque mesi di lezione, sino a 7 insegnanti, come riportato in un articolo de Il Fatto quotidiano; il culmine è stato raggiunto in una classe di scuola primaria a Roma: 12 supplenti (come riportato in nostro articolo citato di seguito). 

Il fenomeno, che comunque sembra essere generalizzato, riguarda, in particolare, alcune classi di concorso e/o posti e alcune aree geografiche del Paese. 

L'area geografica maggiormente interessata è il Centro-Nord, sebbene non manchino casi anche al sud Italia. 

Gli insegnamenti e i posti in cui risulta talvolta impossibile reperire i supplenti, dalle notizie ricevute, sono prevalentemente i posti di sostegno e di scuola primaria, e anche matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado. 

Come abbiamo riportato negli articoli “ Emergenza supplenti anche per il sostegno: i presidi costretti a nominare i laureandi ” , “ La 107 voleva debellare la "supplentite": le scuole sono invece a caccia di docenti ” e “ ”, i dirig Supplenti primaria: emergenza a Brescia e Treviso. Si assumono anche tirocinanti di SFP. Faraone: con il concorso risolveremo , i dirigenti sono costretti, dopo numerosissime convocazioni da graduatoria d'istituto o scorrendo le domande di messa a disposizione, ad affidare le supplenze a laureandi e ad effettuare una sorta di passaparola per individuarli, seguendo una procedura anomala: tramite gli stessi docenti della scuola si cercano i supplenti e poi, se si trovano, si fa presentare loro la domanda di messa a disposizione. 

Tale incresciosa situazione, non tollerabile sicuramente per le cattedre e i posti curricolari, diventa drammatica nel caso del sostegno, in quanto si rischia di abbandonare a se stessi, disorientare e destinare all'insuccesso formativo gli alunni disabili. 

Nelle scuole di tutte le Regioni italiane, come è emerso dai dati forniti dal MIUR, mancano da 1,85 a 2 docenti di sostegno a scuola. 

Si tratta di una situazione paradossale, considerato che con la legge n. 107/2015 e le assunzioni effettuate si pensava che le supplenze potessero drasticamente diminuite; addirittura si sosteneva che sarebbero scomparse del tutto. 

In realtà la legge n.107/15, non poteva e non può risolvere il problema della “supplentite” nemmeno quando sarà a regime. 

Le immissioni in ruolo, come ben sappiamo, sono state effettuate su posti vacanti e disponibili sull'organico di diritto nell'ambito delle fasi 0, A e B, mentre la fase C ha istituito nuovi posti, i cui titolari non potranno certo ricoprire le supplenze (eccetto quelle sino a 10 giorni), ma dovranno dedicarsi all'ampliamento e al potenziamento dell'offerta formativa di ciascuna istituzione scolastica. 

Sappiamo bene, inoltre, che le supplenze vengono attribuite, principalmente, sull'organico di fatto, nel caso dei cosiddetti incarichi, o per sostituire docenti temporaneamente assenti (anche le supplenze temporanee, ricordiamolo, possono essere lunghe, come nel caso di una gravidanza o un infortunio grave o un intervento …). 

Come può allora la 107 risolvere il detto problema? A dire il vero quest'anno lo ha anche accentuato a causa del differimento della presa di servizio da parte di molti docenti meridionali entrati di ruolo al Nord Italia nella fase sia B che C, per cui tali cattedre sono state coperte con incarichi di supplenza al 30/06 o al 31/08, con la conseguenza che i docenti delle graduatorie d'Istituto (le GaE si sono svuotate, almeno quelle in cui vi è un fabbisogno maggiore) sono impegnati in dette supplenze e non sono più disponibili per le supplenze brevi. 

La problematica sopra descritta nasce, come suddetto, da un reale fabbisogno relativo principalmente ad alcuni posti e classi di concorso, soprattutto in alcune aree geografiche del Paese; aspetti questi che le immissioni in ruolo effettuate con la Riforma avevano già evidenziato: Quali cattedre non sono state attribuite in ruolo per mancanza di aspiranti? In quali Regioni? 

Il MIUR non dovrebbe sottovalutare la situazione determinatasi e dovrebbe intervenire al più presto con tutta una serie di azioni, che non potrebbero certo risolvere il tutto hic et nunc ma che potrebbero far focalizzare la causa di quanto sta succedendo, per poi procedere alla risoluzione del problema. 

Sarebbe necessaria, innanzitutto, un rilevazione dei docenti presenti ancora in GaE e di quelli inseriti nelle GdI, censendoli in base alla classe di concorso o posto, quindi incrociare tale dato con i posti dati a supplenza, sempre per classe di concorso e ordine di scuola, nel corrente anno scolastico. 

Il sottosegretario Faraone, rispondendo all'interpellanza dell'On. Chimienti, ha fornito dei dati parziali (relativamente alla problematica da noi affrontata), riferendo che i docenti rimasti in GaE sono 45.000 e le supplenze al termine delle lezioni attribuite 100.000, come abbiamo riportato nell'articolo “GaE: vi sono iscritti ancora 45.000 precari. Con 50% e 50% da concorso smaltite entro 3 anni quelle della secondaria. Numero supplenze a.s. 2015/16”. 

Tali dati possono costituire solo un punto di partenza per poi procedere all'analisi suddetta. 

Una volta individuato il reale fabbisogno e il numero dei docenti presenti in GaE e GdI per posti e classi di concorso, si potrebbe procedere alla programmazione dei TFA, attivandoli per tutte le classi di concorso secondo le necessità di ciascuna, sino all'entrata a regime del nuovo sistema di formazione e reclutamento. 

Perché sono necessari i percorsi di abilitazione?

1) Per coprire il fabbisogno e le supplenze attribuite annualmente, cosa che le graduatorie d'istituto, almeno al centro e al nord Italia, non riescono più a fare (alla luce di quanto accaduto quest'anno). Considerato, inoltre, che il comma 107 della legge n. 107/2015 ha previsto che dall'A.S. 2016/17 ci si può inserire nelle graduatorie di circolo e di istituto, soltanto se si è in possesso dell'abilitazione, non si possono non attivare nuovi percorsi abilitanti che permettano di aumentare il numero di supplenti disponibili e con i requisiti richiesti dalla legge (l'abilitazione appunto). 

2) I percorsi di abilitazione, inoltre, sono necessari e doverosi, come sostenuto dal dott. Bruschi, per permettere agli aspiranti docenti l'accesso ai concorsi (in attesa del nuovo sistema di reclutamento), posto che il requisito dell'abilitazione è richiesto dalla legge, per cui lo Stato, afferma ancora l'ispettore del MIUR, NON può subordinare l'accesso alla professione al conseguimento di un titolo, se non garantisce con scadenze precise e ineludibili la possibilità di ottenerlo per tutti coloro i quali ne hanno i requisiti. 

TFA: perchè non è corretto bandirlo solo per classi di concorso esaurite. Il parere del dott. Bruschi 

Per tutti i motivi sopra esposti, primo fra tutti l'emergenza supplenze, sembra che non si possa prescindere dall'attivazione di nuovi percorsi di abilitazione che, aggiungiamo, potrebbero costituire parte integrante del regime transitorio, previsto dalla legge n. 107/2015 al comma 181, lettera b) punto 5, prima dell'entrata in vigore del nuovo sistema di formazione e reclutamento.

Il Ministro Giannini ha annunciato in maniera generica che il TFA III ciclo sarà bandito a febbraio, ma al momento non ci sono noitizie più precise.  Anzi, l'accenno del sottosegretario Faraone a bandi solo per classi di concorso esaurite mette scompiglio tra coloro che hanno già avviato la preparazione per la selezione. Dall'altro lato c'è chi in vede nell'istituzione di un ulteriore PAS una soluzione alla fase transitoria.

WhatsApp
Telegram

TFA sostegno IX ciclo. Segui un metodo vincente. Non perderti la diretta di oggi su: “Intelligenza emotiva, creatività e pensiero divergente”