Elezioni 2018: votano 9 giovani su 10. Ma la metà non è convinta

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Un instant poll di Skuola.net, effettuato su circa 1000 giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni, rileva che l’86% dei ‘nuovi elettori’ si è recato alle urne, nonostante i pessimi presagi della vigilia. Ma circa 1 su 2 afferma di aver votato senza entusiasmo.

Tra gli astenuti, il motivo principale (23%) è stato il disinteresse nei confronti della politica. Molti gli studenti fuori sede che non sono tornati a casa per votare

Una sorpresa, soprattutto alla luce delle sensazioni della vigilia. Perché i giovani, a dispetto dei sondaggi che li volevano ben distanti dalle urne, nelle ultime ore di campagna elettorale si sono convinti e sono andati al seggio. L’86% dei ‘nuovi elettori’ – ovvero quelli che sono diventati maggiorenni da pochi anni, e non hanno avuto la possibilità di partecipare alla tornata elettorale del 2013 – ha infatti esercitato il proprio diritto di voto. A dirlo, è un instant poll effettuato da Skuola.net su circa 1000 ragazzi tra i 18 e 21 anni a poche ore dalla chiusura dei seggi. Un dato addirittura più alto di quello generale (comprendente l’intero corpo elettorale) che, secondo i numeri diffusi dal ministero dell’Interno, si assesta attorno al 75% (comunque soddisfacente).

Scongiurato, dunque, il rischio astensionismo di massa. Basti pensare che un precedente sondaggio, elaborato sempre da Skuola.net in collaborazione con l’istituto di ricerca SWG a due settimane dalle elezioni, vedeva solamente il 50% dei giovani certi di partecipare al voto. E, invece, le cose sono andate in maniera molto diversa.

Anche se, non sempre, si è trattato di un voto ‘convinto’. Sulle intenzioni, infatti, i ragazzi tornano a spaccarsi a metà: solo il 47% dice di essere pienamente soddisfatto della scelta fatta in cabina. Mentre il 52% ammette di aver votato il meno peggio: lo ha fatto, come si dice in questi casi, ‘turandosi il naso’. E l’1% ha addirittura annullato la scheda.

Ma quali sono le ragioni di coloro che hanno scelto di astenersi (il 14% dei ‘nuovi elettori’)? Vince il partito dei disinteressati: il 23% dei non votanti ha disertato perché lontano dalla politica in generale. Un altro 15% non è andato a votare per mancanza di fiducia in tutti i partiti in corsa. Il 14% perché rassegnato all’idea che le cose non cambiano, a prescindere dal suo voto.

Ma tra gli astenuti ci sono anche quegli studenti universitari fuori sede che non hanno avuto la possibilità di tornare nel comune di residenza (12%), chi ha rinunciato per motivi personali o di salute (16%) o chi ha dato priorità ad altri impegni (8%). Senza dimenticare chi afferma di aver trovato poco comprensibili i programmi dei partiti (7%) e chi ritiene che la politica non si interessi a sufficienza dei problemi dei giovani (5%).

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