Elezioni 2018. Impegni del PD per la scuola: dal tempo pieno al sud a potenziamento e fase transitoria per infanzia e primaria
Il programma del PD per le nuove elezioni politiche del 2018, illustrato in 100 punti, tocca anche la scuola
I PUNTI
1) Un piano nazionale di asili nido da 100 milioni di euro l’anno per tutta la legislatura.
2) Portare a centomila il numero degli studenti degli ITS (istituti tecnici superiori): nel tempo dell’intelligenza artificiale e della robotica, il futuro dell’Italia parte dalla formazione e dalle competenze.
3) Edilizia scolastica:stanziare una cifra analoga alla precedente. (
Quasi 10 miliardi per l’edilizia scolastica di cui oltre la metà già spesi per più di 11.000 interventi: la più grande operazione di manutenzione degli ultimi decenni)
4) Intensificare nelle scuole campagne per l’educazione stradale e sui rischi, specie per chi guida, dell’assunzione di sostanze.
5) Aumento del tempo pieno al sud e limiti inderogabili al numero degli alunni nelle classi.
Più tempo pieno al Sud potrà essere utile per il rientro dei docenti fuori regione. Elezioni politiche 2018. Renzi: più tempo pieno al Sud per riportare a casa i docenti fuori regione
Fase transitoria infanzia e primaria ”
Oltre al potenziamento, andrà avviato un percorso di formazione e reclutamento che, come per il Fit, consenta di procedere ad una fase transitoria e ad un nuovo percorso per entrare in ruolo. E siccome abbiamo stabilito che le assegnazioni andranno fatte sul fabbisogno, lavoriamo per garantire che nei prossimi anni -prima di procedere alle nuove immissioni- i docenti che sono ancora lontani da casa possano rientrare. ” dal comunicato dell’On. Sgambato Il PD ha inoltre chiarito che non avrebbe senso riaprire le GaE Malpezzi: docenti Scienze Formazione meritano il ruolo, non chiudiamo ai diplomati magistrale ma non ha senso riaprire le GaE
Potenziamento e tempo pieno potrebbero quindi diventare i cavalli di battaglia del PD nella prossima legislatura Malpezzi (PD): investiremo su potenziamento e tempo pieno. Mobilità ha creato dei malumori. Alternanza da migliorare