Educazione civica per educare i ragazzi? “No, spetta alla famiglia”

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Gianfranco Scialpi – L’educazione dei ragazzi è un problema che riguarda la famiglia. Le conferme sono autorevoli. E invece oggi si tende a scaricare tutto sulla scuola che deve concentrarsi su una parte diversa dell’educazione. Troppo facile spostare l’attenzione dalla famiglia alla scuola.

L’educazione dei ragazzi, fattore predittivo il futuro

L’educazione dei ragazzi è una questione strategica. E’ possibile ipotizzare lo scenario futuro, riflettendo sul profilo educativo scelto e perseguito. E’ vero che la storia ormai cammina da sola. Alla linearità razionale (illuminismo, idealismo e positivismo…) è subentrata la complessità, figlia del pensiero debole (G. Vattimo), che ha decretato l’impossibilità di anticiparne la direzione e quindi il futuro. La perdita del dominio dell’uomo sulla realtà, non significa, però la totale indipendenza del movimento storico rispetto alle scelte.
Da qui la consapevolezza che l’educazione è un fattore relativamente predittivo del futuro.

Ogni giorno la cronaca, e non solo, ci invia dei segnali preoccupanti: insegnanti picchiati e offesi dai ragazzi e dai genitori stessi, bulli che offendono pesantemente i coetanei o persone anziane ( la vicenda di Manduria), cyberbulli difesi senza se e senza ma nei consigli di classe…
L’elenco non è completo, perché   dipende dalla stupidità umana.  Affermava Voltaire “l’unica cosa che certifica che esiste l’infinito è la stupidità dell’uomo!” In tempi più recenti ha scritto A. Enstein ” Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi” La stupidità umana può essere accostata all’abisso di Nietzsche: “Quando guardi a lungo l’abisso, l’abisso ti guarda dentro

L’ultima vicenda di un disastro educativo

E’ di sabato l’ultima notizia che certifica la Caporetto educativa. “Insulti a un arbitro donna. E’ quanto successo a Mestre, nel corso di una partita della categoria Giovanissimi, al torneo Sottana, tra le squadre del Treporti e della Miranese. Come racconta Il Gazzettino, una ventina di genitori dei ragazzini del Treporti sin dal fischio finale si è scagliato contro il direttore di gara, Giulia Nicastro, ventiduenne con una quarantina di partite alle spalle, invitandola a dedicarsi al ‘mestiere più antico del mondo. Non solo i genitori con le loro offese, ma anche uno dei giocatori, un 14enne che si è abbassato il pantaloncini in campo sfidando l’arbitro ad espellerlo oppure a effettuare pratiche sessuali con lui.”

La grande responsabilità dei genitori

Di fronte a questi fatti, l’ultimo è molto frequente nei campi minori, cade l’alibi di chi imputa alla scuola la mal-educazione dei ragazzi. Sul banco degli imputati devono salire i genitori. Assenti, distratti, disponibili a regalare oggetti e non l’essere, a farsi sindacalisti dei figli a prescindere… La recente decisione di far tornare formalmente l’educazione civica a scuola (difficile comprendere la decisione in presenza dell’attuale Cittadinanza e Costituzione) prova il tentativo di scaricare sulla scuola la parte dell’educazione che spetta solo ai genitori. La scuola ha altri compiti educativi, non assimilabili certamente a quelli che competono alla famiglia.

Le conferme della centralità educativa della famiglia

La mela non cade mai troppo lontano dall’albero” Facendo i dovuti distinguo con un facile determinismo, è possibile affermare che i figli sono anche il risultato dell’apporto educativo della famiglia.
Il principio è enunciato dalla nostra Costituzione: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.” (art 30, comma 1). Da questo discende la Culpa in educando “Il padre e la madre, o il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela che abitano con essi” (art. 2048 c.c.).
Scendendo di livello, interessante il contributo di Maura Manca, psicoterapeuta e presidente dell’ Osservatorio Nazionale Adolescenza che certifica il  “fallimento del ruolo genitoriale di massa che indirettamente grava sulla salute mentale dei figli. Se mancano i punti di riferimento i figli cresceranno senza una direzione e ci sarà chi compenserà e chi devierà.”
Quindi di cosa stiamo parlando?

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