Educazione civica materia autonoma, 50mila firme. Chi la insegnerà

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Il sindaco di Firenze Dario Nardella, promotore dell’iniziativa dei Comuni per la reintroduzione dell’educazione civica a scuola, ha illustrato i primi risultati raggiunti. 

Una buona notizia! – scrive su Twitter il sindaco – Vi ricordate la nostra proposta per la reintroduzione dell’educazione civica a scuola? Siamo riusciti a raccogliere oltre 50mila firme, che nei prossimi giorni porteremo in Parlamento. Primo obiettivo raggiunto, andiamo avanti! #educazioneallacittadinanza“.

Una iniziativa alla quale hanno apposto la propria firma anche intellettuali e personaggi noti: la senatrice a vita Liliana Segre, Gigi Proietti, Adriano Panatta, Sigfrido Ranucci, Gaetano Gennai, l’astronauta Paolo Nespoli.

Le 50mila firme daranno il via libera alla proposta di legge popolare, che affiancherà la proposta di legge presentata qualche settimana fa dalla Lega.

Siamo felici – ha sottolineato il sindaco in un comunicato – di aver raggiunto questo obiettivo. In tanti hanno firmato e ci hanno chiesto informazioni, segno che abbiamo toccato un argomento molto sentito e via via crescente: chi butta una cicca per terra, chi sporca, chi danneggia, chi ignora i fondamenti del nostro vivere civile deve essere educato e non semplicemente represso.”

Chi insegnerà ed. civica

La proposta è quella di introdurre nei quadri orario delle scuole un’ora a settimana (33 annuali) di “educazione alla cittadinanza”, con voto autonomo. La nuova disciplina dovrebbe essere ricavata rimodulando gli orari delle discipline storico – filosofiche – giuridiche.

L’insegnamento potrà essere affidato ai docenti abilitati nelle classi di concorso per l’italiano, la storia, la filosofia, il diritto e l’economia.

Più nello specifico la proposta affida a una Commissione il compito  di “provvedere alla corretta collocazione della materia in seno ai curriculi e ai piani di studio dei diversi cicli di istruzione, nonché di optare per l’aggiunta di un’ora ai curriculi o per la sua individuazione nell’ambito degli orari di italiano, storia, filosofia, diritto.”

Anche il Ministro Salvini, dopo la presentazione di una parallela proposta di legge della Lega, ha parlato di materia da inserire nella normale programmazione scolastica, con insegnanti formati ad hoc.

Già qualche mese fa durante un convegno il Sen. Pittoni aveva illustrato le difficoltà di affidarne l’insegnamento solo ai docenti delle discipline giuridico economiche. Servirebbero infatti 6.000 cattedre di insegnamento, con un aggravio di spesa stimato nei 240 milioni di euro di oneri aggiuntivi.

Al momento quindi le proposte convergono sull’affidamento dell’insegnamento a insegnanti di diverse discipline, a seconda del percorso di studi e dell’autonomia scolastica.

Tra l’altro, se il progetto dovrà partire dal prossimo anno scolastico, i tempi per introdurre un’ora in più negli organici degli insegnanti, sono veramente stringati.

Nel PD le proposte sono differenti: da una parte infatti la Sen. Malpezzi propone il voto trasversale del consiglio di classe. L’ex On. Sgambato dissente.  Ed. Civica, Sgambato (PD): materia a sé affidata a docenti di diritto

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