Educazione Cittadinanza, ANCI: un’ora la settimana con voto autonomo. Fedeli: bene interesse sindaci, testimonia bontà del nostro operato

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Nei giorni scorsi, abbiamo riferito sulla legge di iniziativa popolare, lanciata dal sindaco di Firenze e volta all’introduzione di un’ora settimanale di educazione alla cittadinanza con voto autonomo.

Educazione civica, un’ora a settimana e con voto. Chi dovrebbe insegnarla. Da Firenze proposta di legge

La proposta sarà presentata al Parlamento dall’Anci, come dichiarato dal Presidente De Caro sul Corriere della Sera.

La proposta nasce anche dai recenti e numerosi episodi di bullismo che si sono verificati nelle nostre scuole.

Sulla vicenda è intervenuta la Fedeli sul proprio sito Web:

Le attenzioni e le sollecitazioni dei sindaci sul tema dell’educazione alla cittadinanza sono importanti e dimostrano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta, che siamo tutti convinti della necessità di mettere al centro quelle competenze che servono alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi per partecipare con protagonismo alla vita del nostro Paese, conoscere in modo profondo i principi e i valori condivisi che regolano la comunità in cui vivono, muoversi in modo attivo nella società e costruire una cultura della democrazia e del rispetto.

La Fedeli rivendica  quanto fatto dal Governo in materia, a cominciare dalla centralità attribuita alla succitata educazione dalla legge n. 107/2015, dai soldi stanziati tramite il PON e dal rilancio della stessa nelle Indicazioni Nazionali.

Cittadinanza e costituzione dovrà essere insegnata da tutti i docenti, le indicazioni

La Fedeli conclude così il proprio intervento:

Le scuole hanno lavorato e stanno lavorando. Ci sono nuovi spunti, risorse e strumenti. Dobbiamo continuare a supportarle e sostenerle nell’arricchimento dell’offerta formativa. In questo senso l’apporto dei Comuni, dei sindaci, può essere davvero fondamentale: per le scuole, per le ragazze e i ragazzi, il proprio territorio è il primo luogo di contatto con le istituzioni. Aprirle, renderle vicine, accessibili, più comprensibili è un aspetto importante, direi centrale, di quell’educazione alla cittadinanza che immaginiamo non solo come obiettivo da raggiungere attraverso lo studio, l’approfondimento dei documenti, della storia, della nostra Carta fondamentale, ma anche da vivere con protagonismo, a partire, appunto dai territori e dalle comunità in cui si vive.”

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