Educazione alimentare. Pochi legumi a scuola: chi redige le regole dell’alimentazione dei bambini?

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Una lettera di una mamma pubblicata su un blog relativo alle mense scolastiche ha segnalato come la presenza dei legumi nei pasti sia abbastanza rara, 1-2 volte a settimana, mentre i salumi sono presenti 2 volte al mese. Le Linee di indirizzo nazionale per la Ristorazione Scolastica danno infatti queste indicazioni.

Un team di medici, tecnologi alimentari ecc. coordinato da Silvio Borrello, sono gli autori di questo testo, e la mamma fa notare che Borrello è in realtà specializzato in nutrizione animale (è un Medico Veterinario).

Le informazioni che sono arrivate in seguito si riassumono in questo stralcio: “Pertanto il Comitato non ha indicato l’esclusione della carne rossa né fresca né trasformata, ma di evitare gli eccessi nel consumo e – più in generale – di adottare un regime alimentare vario, nel quale giocano certamente un ruolo anche verdura, frutta, legumi (alimenti da Lei giustamente ricordati), abbinato ad un regolare esercizio fisico. La tabella citata nella Sua lettera, poi, è stata elaborata, durante la stesura delle Linee di indirizzo nazionale sulla ristorazione scolastica, in collaborazione con gli esperti dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione-INRAN (attualmente CREA-Nut).

Infine, La informo che – in ottemperanza all’articolo 144, comma 2, del decreto legislativo 50/2016 – si sta costituendo, insieme con il Ministero dell’ambiente e con il MIPAFF, un Tavolo tecnico per la revisione delle Linee di indirizzo nazionale sulla ristorazione scolastica. In tale contesto sarà possibile, attraverso una riflessione accurata, rivalutare le attuali indicazioni e individuare quelle rispondenti alle più aggiornate indicazioni scientifiche in ambito nutrizionale, al fine di garantire un regime dietetico equilibrato, con un rapporto ottimale di nutrienti, in grado, al contempo, di soddisfare i fabbisogni dell’organismo e svolgere un ruolo preventivo e/o protettivo nei confronti di determinate condizioni patologiche.” […]

La mamma si chiede come mai l’OMS ha detto chiaramente che mangiare troppa carne rossa fa male e invece a scuola si introduce il salame a scapito dei legumi? Perché non seguire i dettami di una corretta alimentazione, abbassando i rischi di malattie future?

Ci sono alternative più salutari per assumere proteine, come i legumi, cereali integrali, verdure a foglia verde, che contengono anche fibre, zero colesterolo ed altri nutrienti utili, ribadisce la signora.

“Le Istituzioni hanno il dovere di indicare, attraverso le Linee guida per la ristorazione Scolastica, quale sia il menù ideale, il menù più sano per i bambini. I salumi non sono sani. Pertanto nei suggerimenti Istituzionali non ci dovrebbero essere” afferma la mamma e continua “Sui legumi l’American Institute for Cancer Research, dopo aver esaminato 500.000 studi, ne consiglia l’assunzione, 1 volta al giorno. I legumi sono economici, sono ricchi di amminoacidi (proteine) e abbassano i picchi glicemici (anche del pasto successivo a quello in cui sono consumati*), sono un’ “allungatore” della vita, al contrario di carni, uova e formaggi che sono ricchi di grassi saturi e trans. Inserirli una volta al giorno nel menù dei bambini non può che avere effetti benefici.”

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