Edilizia scolastica: scuola aperte senza certificazioni tanto la colpa è del Dirigente! Lettera

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Inviato da Luciano Arciuolo – Come sempre, quando in Italia si verifica un disastro (terremoti, alluvioni, crolli) si scopre che il nostro territorio e le nostre infrastrutture sono fragili, per ragioni orografiche, per l’età delle nostre strade e dei nostri acquedotti, per l’assenza endemica di controlli adeguati e infine perché sulle nostre opere pubbliche si è ingrassata tanta, troppa gente.

Tra un paio di settimane le porte della Scuola italiana si riapriranno, e così, improvvisamente (ma solo dopo il crollo del ponte Morandi) gli italiani si sono ricordati che le scuole frequentate dai loro figli sono vecchie e fatiscenti.

I Sindaci, legittimamente, rifiutano di vedersi addossata questa ennesima responsabilità, alle prese, come sempre, con problemi di bilancio, di restrizioni sulla spesa e di assenza di finanziamenti specifici. Quest’anno abbiamo una novità: i ministri che fanno a gara ad addossare ad altri le colpe, cosa che potrebbero ovviamente fare anche i loro predecessori.

Gli italiani sono frastornati: ma con chi ce la dobbiamo prendere, pensano, se le scuole dei nostri pargoli non sono né antisismiche, né sicure? Ci ha pensato il neo ministro Bussetti a chiarire tutto. In una intervista pubblicata sui giornali di oggi ha dichiarato, infatti, testualmente: ”Del resto, dove non c’è un certificato non vuol dire che esiste (?) effettivamente un problema di sicurezza …”.

Ecco la quadratura del cerchio: se il Comune non certifica la sicurezza degli edifici scolastici, i Presidi non devono fare i capricci: le scuole vanno aperte lo stesso. Sottinteso: la responsabilità se la assumono i Presidi stessi …

Così se crolla un ponte e fa 43 morti; se un edificio cade alla minima scossa di terremoto; se un torrente esonda e fa dodici morti non ci sono responsabili. Ma se crolla una scuola, dotata o meno di certificazione di agibilità o di antismicità, il responsabile è sempre noto ed è già pronto per le manette: è il Dirigente Scolastico, il quale, a detta del ministro, dovrebbe aprire la Scuola anche in assenza di certificazione, assumendosene quindi la relativa responsabilità.

La cosa non è affatto strana: se i docenti di sostegno non vengono previsti in organico o non sono sufficienti, i genitori hanno sempre disponibile il colpevole. Se la classe è numerosa, altrettanto. Se il docente è inadeguato, se il collaboratore scolastico non pulisce, se l’impiegato della segreteria scolastica non capisce, se lo Scuolabus non arriva in orario o passa prima, se il servizio mensa fa schifo, se i bagni non sono pulitissimi, se la palestra non è adatta, la colpa è sempre e solo del Preside. Il quale, oltretutto, lavora poco e non è sempre in Ufficio. Poco importa se la scuola che dirige ha undici plessi distribuiti in tre Comuni…

Era dai tempi di Adamo ed Eva che la foglia di fico e il capro espiatorio non svolgevano un ruolo altrettanto importante.

Edilizia scolastica, Bussetti: certificazioni carenti, ma evitiamo allarmismi

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