E’ emergenza CLIL: non ci sono docenti sufficienti, le scuole si arrangiano

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E' il risultato dell'indagine conoscitiva sulla situazione delle scuole superiori concluso dal Senato. Pochi insegnanti formati per il CLIL, superare volontarietà partecipazione a corsi di formazione.

E' il risultato dell'indagine conoscitiva sulla situazione delle scuole superiori concluso dal Senato. Pochi insegnanti formati per il CLIL, superare volontarietà partecipazione a corsi di formazione.

I problemi messi in evidenza dall'indagine, relativamente al CLIL sono molteplici. L'insegnamento di una disciplina non linguistica secondo questo metodo, è prevista da quest'anno scolastico da ordinamento e riguarda le classi quinte della scuola secondaria di secondo grado.

Si tratta di uno strumento diventato obbligatorio da quest'anno, ma che già si scontra con alcune problematiche che dovranno essere affrontate, soprattutto a fronte di un allargamento della sua ordinamentazione in tutto il sistema scolastico.

Tra i primi problemi messi in evidenza è la carenza di docenti formati,  necessari per coprire tutte le quinte classi. Ciò ha costretto le scuole ad "arrangiarsi" utilizzando i pochi docenti formati e, leggiamo nel documento del Senato, "in molti casi 'inventandosi' le collaborazioni più svariate".

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Per lanciare la metodologia CLIL bisogna, dunque, acquisire un sufficiente numero di docenti per una capillare diffusione, superando alcune problematiche. Infatti, conclude il documento, si consumata "ancora una volta la contraddizione tra obbligatorietà dell’attuazione del CLIL nelle classi terminali, a fronte della volontarietà della partecipazione dei docenti ai corsi di formazione e a fronte della mancanza di riconoscimenti economici e giuridici ai docenti che hanno intrapreso questo impegnativo percorso."

Metodologia CLIL

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