Due mesi di vacanza per i prof, leggenda metropolitana. Di Meglio: chi afferma il contrario faccia uno stage di un mese come docente
Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti, calendario alla mano, prova a sfatare ancora una volta la leggenda metropolitana del numero eccessivo di giorni di ferie per gli insegnanti italiani.
“Le lezioni – spiega all’agenzia AdnKronos – terminano in linea di massima il 30 giugno, in molte scuole tra il 15 e il 18.
Terminate le lezioni, però, per i docenti non è ancora vacanza.
Terminate le lezioni, infatti, ci sono gli scrutini finali, per le superiori c´è poi l´esame di Maturità che termina in genera tra il 10 e il 15 luglio, ma che, a seconda della scuola e del numero di studenti possono protrarsi.
Quindi possono esserci i corsi di recupero.
Il 1 settembre quindi c´è il primo collegio dei docenti, quindi si dividono commissioni e gruppi per la programmazione”.
E ancora. Molte scuole, quasi tutte quelle secondarie di secondo grado dal 25 agosto fino al 30 agosto, o al più la prima settimana di settembre, hanno programmato gli esami per il debito formativo e i docenti sono quindi obbligati a riprendere effettivamente servizio. E, infine tra il 10 e il 13 settembre riprendono le lezioni.
C´è da dire – aggiunge Di Meglio – che i docenti possono usufruire di un breve periodo, massimo 6 giorni, di ferie durante l´anno, a condizione però che “non si crei una spesa aggiuntiva”. Praticamente è impossibile. “I mitici tre mesi di ferie, quindi – ribadisce il coordinatore della Gilda – risalgono, forse, agli anni ´70, quando le scuole chiudevano il 1 giugno e ricominciavano il 1 settembre”. Anche “per quanto riguarda le 18 ore di insegnamento settimanale svolti in 5 giorni la settimana, non è più assolutamente vero. E´ una specie di “ricordo d´infanzia”. Una volta, infatti, c´era meno burocrazia, le lezioni erano concentrate la mattina ormai gli orari sono sempre più frammentati, magari hai due ore di lezione poi un´ora di buco, poi di nuovo lezione. Ma in quell´ora non puoi andartene. Oggi si rimane a scuola anche al pomeriggio e spesso ci sono riunioni pomeridiane”. Senza contare le attività individuali e collegiali. Un monte di ore difficilmente quantificabile.
“Certo – conclude Di Meglio – i “furbetti del cartellino” ci sono ovunque, anche nella scuola, ma da qui a dire che i docenti godono di particolari privilegi ce ne passa. A chi continua a dire che i prof hanno più ferie di qualsiasi lavoratore, mi piacerebbe fargli fare uno stage di un mese come docente”.