Donne più istruite degli uomini, ma guadagnano meno per dedicarsi alla famiglia

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Giulia Boffa – Il rapporto “Closing the gender gap”, presentato dall’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha rivelato che il futuro dell’economia globale è in mano alle donne, tranne che in Italia.

Giulia Boffa – Il rapporto “Closing the gender gap”, presentato dall’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha rivelato che il futuro dell’economia globale è in mano alle donne, tranne che in Italia.

Secondo il rapporto il nostro Paese, infatti, si colloca al 32simo posto nella classifica delle presenze: 51 per cento contro il 65 per cento della media Ocse; peggio di noi solo Turchia e Messico.
 
L’OCSE scrive nel rapporto che aumentando la presenza delle donne nel lavoro, si accrescerebbe il Pil procapite italiano di 1 punto percentuale all’anno.
 
Tra l’altro, come nella maggior parte dei paesi Ocse, in Italia nelle ultime generazioni le donne hanno ottenuto risultati migliori degli uomini negli studi. Il maggiore livello di istruzione della popolazione ha portato circa la metà della crescita economica nell’area Ocse negli scorsi 50 anni, e "questo deve molto all’aver portato le ragazze a livelli più alti di istruzione e all’aver raggiunto una maggiore uguaglianza nel numero di anni trascorsi a scuola".
 
Per quanto riguarda l’Italia, le donne guadagnano di meno perché trascorrono più tempo a occuparsi di casa e famiglia: "l’Italia ha bisogno di migliorare le politiche per la famiglia e di una maggiore partecipazione degli uomini al lavoro domestico". Eliminata questa discriminazione, conclude l’Ocse, si potrebbe fornire all’economia un’importante possibilità di crescita per uscire  dalla crisi. 

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