Donazioni di privati (School Bonus), le scuole dovranno cedere 10% che sarà distribuito a istituti che ricevono meno

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Il cosiddetto “School bonus”, ovvero le donazioni effettuate da privati (che potranno usufruire di un credito imposta), dovranno essere destinate direttamente alla scuola di preferenza e non al bilancio dello Stato. Ogni istituto poi invierà un report mensile al Miur con i soldi ricevuti.

Non solo, ogni scuola dovrà cedere allo Stato il 10% delle somme ricevute, che a sua volta invierà alle scuole che avranno ricevuto di meno.

Lo prevede un emendamento del Pd, approvato in commissione Bilancio alla Camera, durante l’esame della manovra finanziaria.

Nel dettaglio, l’emendamento Pd alla manovra prevede che le erogazioni liberali destinate agli investimenti in favore delle scuole paritarie per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti” saranno effettuate, d’ora in poi, su conto corrente bancario o postale intestato alle stesse scuole, con sistemi di pagamento tracciabili (ossia tramite bonifico).

Fino ad ora, invece, era previsto che le erogazioni fossero versate in un apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato. Come detto, gli istituti beneficiari, a loro volta, verseranno allo Stato il 10% delle somme ricevute che verranno poi ripartite “alle istituzioni scolastiche che risultano destinatarie delle erogazioni liberali in un ammontare inferiore alla media nazionale”.

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