Docenti reinseriti in GaE dovrebbero avere anche risarcimento. Lettera

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M. Filippini – Carissimi avvocati Anief, ho seguito con sofferta partecipazione l’allucinante calvario dei Docenti depennati dalle GAE per mancato aggiornamento, talmente e da subito m’è parsa demenziale e crudele, oltre che illegittima la decisione di buttar via come una pelle di fico centinaia e centinaia di docenti laureati, abilitati e vincitori di concorsi, non per aver svolto  indegnamente la professione, ma per una scartoffia in meno.

Finalmente, e grazie soprattutto a Voi, giustizia sta per essere fatta, ma…che giustizia è se è tardiva e non risarcisce i danni materiali e morali?

Non sono un avvocato, ma so che ogni vittima, giudicata tale, ne ha diritto e che il responsabile individuato e accertato deve pagare di tasca propria.Nel nostro caso, non ritengo che debba essere lo Stato a risarcire (i cittadini non hanno avuto parte in causa), ma la persona fisica che ha apposto il suo nome e cognome sotto quell’arbitraria disposizione, pur potendosi avvalere di consulenti certamente consapevoli che si stava compiendo un sopruso.

In poche parole: incoraggiate le vittime a denunciare chi di punto in bianco, senza nemmeno avvisare personalmente, gli ha tolto il lavoro per tre o quattro anni,  ha rallentato la sua carriera, impedendogli l’immissione in ruolo che gli spettava di diritto,  gli ha tolto la serenità, gli ha causato ansie e angosce, ha minato la sua autostima… chi, insomma, gli ha intossicato la vita.

Vorrei che questo signore ascoltasse anche una sola delle sue vittime per rendersi conto delle sofferenze causate, anche alle famiglie, chiedesse scusa a tutti e… cambiasse mestiere!

Mi complimento per la Vostra efficienza, ma rivorrei la scuola di un tempo, quando i docenti non erano costretti a chiedere l’aiuto degli avvocati per difendere la propria dignità.

Cordiali saluti

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