Docenti inidonei, è scontro tra PD e PdL

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red – Dopo le dichiarazioni della Centemero (PdL), riportate puntualmente dalla nostra redazione che chiedono di investire i fondi per gli inidonei per assumere i precari, giunge la replica del PD

red – Dopo le dichiarazioni della Centemero (PdL), riportate puntualmente dalla nostra redazione che chiedono di investire i fondi per gli inidonei per assumere i precari, giunge la replica del PD

Ha fatto molto discutere l’affermazione della responsabile scuola del PdL, Elena Centemero, riportate questa mattina nelle pagine del nostro sito, che avanzava "motivata contrarietà rispetto alla proposta di abrogare la norma della Spending review del Governo Monti che prevede l’impiego nel settore amministrativo dei cosiddetti Docenti inidonei, determinando così un impiego comunque proficuo di risorse umane."

Cancellazione della norma che, continua la Centemero, configurerebbe un costo di denaro pubblico di 100 milioni di euro e l’ennesima penalizzazione di tanti giovani precari, lasciando del tutto improduttive 3500 persone."

E lanciava un’alternativa: "Un modo migliore di spendere le risorse pubbliche potrebbe invece essere quello di dare attuazione e continuità al piano triennale di immissioni  in ruolo del personale docente e amministrativo tenendo conto dei posti vacanti e disponibili al fine di rendere concreto il proposito di un positivo ricambio generazionale nel sistema scolastico".

Questo il suo punto di vista.

Dopo qualche ora, arrivava puntuale l’affermazione della responsabile scuola del PD, Francesca Puglisi: "L’Onorevole Centemero forse non conosce il contenuto della cosiddetta ‘norma vergogna’ della Spending Review che il Ministro Carrozza ha assicurato alle VII commissioni di Camera e Senato di voler cancellare, con la unanime condivisione delle commissioni stesse -PDL incluso."

"Non si tratta affatto di impegnare risorse per favorire l’accesso di giovani nelle segreterie scolastiche, – continua – nè di ‘impiegare utilmente’ persone altrimenti improduttive. Si tratta piuttosto di licenziare brutalmente 3500 persone che con dedizione e merito stanno lavorando
da decine di anni come precari delle segreterie scolastiche, occupandosi per esempio di ‘cose complesse’ come la rendicontazione dei fondi europei e tutto quel lavoro di contabilità e amministrazione che richiede la scuola dell’autonomia. Quel lavoro non può essere
svolto da insegnanti ‘inidonei’ ossia non ‘falsi invalidi’, ma persone che hanno gravi patologie e che per questo stanno svolgendo utilmente altri compiti, come l’apertura delle biblioteche scolastiche, o che avrebbero tutto il diritto di andare in pensione con l’istituto della
dispensa, se lo vogliono".

"Conosciamo le difficili condizioni economiche del Paese, – conclude la Puglisi – ma crediamo che la scuola non possa subire altri tagli."

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