Docenti di Diritto: scarse le possibilità di rientro al sud, Miur intervenga

WhatsApp
Telegram

Prof. Romano Pesavento Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani – Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani vuole evidenziare i dati negativi che attualmente si registrano in Italia inerenti all’andamento demografico: calo delle nascite; aumento dell’indice di vecchiaia; trasferimenti verso il Nord (previsione di 1,1 milioni di individui in meno che si sposteranno verso il Nord nel periodo 2020 – 2065).

L’ISTAT ha segnalato che “Nel Mezzogiorno ci sarà la riduzione più rilevante della quota di giovani fino a 14 anni di età: da circa il 14% nel 2017 all’11% nel 2065, con la possibilità di scendere anche sotto il 9 per cento. Mentre al Centro e al Nord si dovrebbe restare comunque intorno al 10-15 per cento”.

Attualmente, dalle previsioni sui trasferimenti, scarse saranno le possibilità per un docente di poter rientrare nella sua città di residenza (alcune classi di concorso come l’A046 – discipline giuridiche ed economiche continueranno a far registrare tassi nulli).

Tale situazione è dovuta da un lato alle basse quote fissate a tale tipologia di mobilità, dal momento che solo il 50% dei posti vacanti e disponibili sono assegnati ai trasferimenti, con una ripartizione del triennio così suddivisa:

  • 2019-20: 40 % ai trasferimenti interprovinciali e 10% ai passaggi;
  • 2020-21: 30% ai trasferimenti interprovinciali e 20% ai passaggi;
  • 2021/22: 25% ai trasferimenti interprovinciali e 25% ai passaggi;

dall’altra alla riduzione delle fasce giovani e del trasferimento delle famiglie nelle città del Settentrione.

È una vera e propria emergenza sociale che cresce anno dopo anno causando la disgregazione delle famiglie oltre a una emorragia di risorse economiche e umane di gravissima entità. Finora al di là dei proclami e parole di circostanze non stiamo assistendo a niente di concreto: alcuni cittadini continuano a vedere ignorate le proprie istanze.

Il Coordinamento chiede a tutti i soggetti che hanno siglato l’accordo di mobilità di essere chiari nei confronti degli insegnanti in questione e di farsi carico realmente delle speranze, delle aspettative, di tutti coloro che credono nel proprio lavoro con profonda abnegazione e sentono di essere stati dimenticati.

Invitiamo il MIUR ad avviare un monitoraggio atto a programmare i tempi di rientro per le classi di concorso al più presto possibile, in modo da definire con certezza le soluzioni più adeguate.

WhatsApp
Telegram

Eurosofia: un nuovo corso intensivo a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca: “Il documento del 15 maggio, l’esame di Stato e le prove equipollenti”