Docente scienze motoria alla primaria, ecco perché non va bene! Lettera

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Inviato da Lorella Anselmi – Buongiorno sono una maestra della scuola primaria da quasi trent’anni. Ho letto in questi giorni vari articoli nei quali si ipotizza di inserire l’insegnante di educazione fisica nella scuola primaria.

Ho riflettuto a lungo su questa ipotesi e mi sono chiesta se tutto ciò che noi maestre abbiamo fatto fino ad oggi sia sbagliato. Durante le lezioni di educazione motoria abbiamo insegnato ai nostri alunni ad acquisire abilità motorie che gli permettessero di sviluppare la loro personalità sotto tutti i punti di vista: fisico, cognitivo, affettivo e sociale. I nostri alunni durante i cinque anni scolastici, imparano ad utilizzare le informazioni e gli insegnamenti che gli trasmettiamo, per crescere e migliorarsi sotto tutti i punti di vista.

I bambini imparano sempre, in ogni momento della giornata. Stare insieme li aiuta a fare nuove scoperte, a migliorarsi.
Nel tempo il loro corpo cambia, riescono a posizionarsi nello spazio e nel tempo, imparano a comunicare e cooperare con i compagni e hanno la possibilità di sperimentare diverse situazioni che gli permettono di vivere varie esperienze nel migliore dei modi.

Essendo molto complicata la crescita globale in un bambino, si dovrebbe cercare di sviluppare le risorse intellettuali in concomitanza con quelle corporali.

Noi insegnanti di scuola primaria, proprio perché vediamo crescere i nostri alunni, negli anni scolastici cerchiamo di far coincidere questi processi così complessi.

Ogni disciplina che affrontiamo non la consideriamo staccata dalle altre, non è a se stante, ma cerchiamo di far sì che si intersechi con le altre, quindi quando facciamo educazione motoria non lavoriamo in un solo aspetto della crescita, ma cerchiamo di costruire delle reti di esperienze. Spesso ciò che viene fatto sul quaderno, viene poi reso giocoso in palestra o viceversa. I bambini in questo modo riescono a rendere reale ciò che fino a poco prima era teorico.

Se nella scuola subentrasse una persona esterna che si occupasse solo dell’aspetto motorio, per quanto preparata e professionale possa essere, non avrebbe la possibilità di creare quei legami naturali di cui noi maestre ci avvaliamo.

Forse in questo modo i bambini sarebbero più preparati a livello fisico, ma andrebbero a perdere la possibilità di sviluppare competenze linguistiche, logico-matematiche, artistiche all’interno di un ambiente che privilegia lo sviluppo del movimento e quello dell’intelligenza. Soprattutto in un ambiente di apprendimento naturale.

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