Docente precario sviluppa professionalità come docente di ruolo, Tribunale: ha quindi diritto agli aumenti

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Il Tribunale del Lavoro di Catania con la Sentenza del 17 gennaio 2018 afferma che la prestazione di attività per anni alle dipendenze del M.I.U.R. in forza di successivi e ripetuti contratti di lavoro separati da modesti intervalli temporali, realizza di fatto un contesto del tutto identico, sotto il profilo dello sviluppo della professionalità, a quello tipico di un rapporto a tempo indeterminato.

Il docente, pertanto, giacché acquisisce la stessa esperienza dei colleghi di pari anzianità e qualifica, legati all’Amministrazione da un rapporto a tempo indeterminato, non può essere destinatario di un trattamento diverso da quello riservato ai colleghi assunti a tempo indeterminato.

Il docente impiegato in virtù di reiterati contratti a termine ha, dunque, diritto alla progressione professionale economica ed alle conseguenti differenze stipendiali maturate in ragione dell’anzianità di servizio, nei limiti di quanto non coperto dalla prescrizione quinquennale. (Nel caso concreto, quanto innanzi impone la disapplicazione dell’art. 526, D.Lgs. n. 297 del 1994, nella parte in cui sancisce che al personale docente ed educativo non di ruolo spetta il trattamento economico iniziale previsto per il corrispondente personale docente di ruolo.)

In altra Sentenza, il Tribunale del Lavoro, sempre di Catania,del 9 gennaio 2018, rileva anche che il docente impiegato in virtù di reiterati contratti a tempo determinato che abbia sempre percepito lo stipendio iniziale previsto per il personale assunto a tempo indeterminato, ha diritto alla progressione professionale economica in ragione dell’anzianità di servizio, tenendo conto a tal fine degli effettivi periodi di servizio e, dunque, dell’anzianità di servizio maturata sommando i periodi di durata dei singoli contratti a tempo determinato.

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