Docente di tecnica della danza contemporanea, stesse mansioni dei docenti dei ruolo, precaria da otto anni. Lettera

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inviata da Francesca Mirra – Viviamo in un Paese meraviglioso: l’Italia, Paese che purtroppo oggi si ritrova in ginocchio da un virus le cui conseguenze si sommano a già esistenti tristi scenari!

Non sono un politico o un’economista, ma come tutti, credo sia opportuno e necessario, ancor di più oggi, essere governati da una classe politica seria e coscienziosa, guidata dal buon senso e no da colori di partito, o peggio ancora, da capricci tra parlamentari…una classe politica che attui ragionevolmente azioni concrete e leggi tali da permettere al nostro Paese una ripartenza davvero a testa alta.

Sono Francesca Mirra, una dipendente statale, docente di tecnica della danza contemporanea (A58) precaria da 8 anni. Insieme ai docenti di ruolo, sono compagine della classe docente italiana che permette all’intero sistema scolastico di reggersi in piedi, formando, istruendo e diplomando i nostri figli, il futuro del nostro Paese. Basti pensare che oggi in piena emergenza nazionale, tutti i docenti senza alcuna distinzione hanno lavorato in prima linea al buon funzionamento della DAD, seppur noi precari siamo privi dei supporti economici riservati per diritto ai soli docenti di ruolo…eppure oggi veniamo definiti “impreparati” “indegni” e “vergognosi” da qualche parlamentare di turno. Io sono un “banale” docente che ha scelto questo lavoro non come ripiego, per soddisfare l’ambito e vergognoso “posto fisso”, ma la mia scelta è mossa da amore…amore per la materia che insegno, amore per tutti i miei allievi che giorno dopo giorno rinnovano stima e affetto sincero, amore per l’idea di una scuola migliore basata su vera meritocrazia sul campo…idea questa che purtroppo oggi contrasta tristemente con una realtà amara, sorretta su meri capricci politici.

La mia situazione, e quella di tutti i docenti della classe A-58 – Tecniche della danza contemporanea, è uguale ai colleghi appartenenti alle classi di concorso A-57 – Tecniche della danza classica, e A-59 – Tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza: tutti noi, i docenti dei licei coreutici, viviamo una situazione a dir poco peculiare. Infatti “serviamo” lo Stato da ben 10anni privi di tutela, e letteralmente dal nulla abbiamo creato questo nuovo indirizzo di studio portandolo nell’ordinario comune della didattica. I Licei Coreutici, infatti, sono nati grazie al nostro costante lavoro, e va sottolineato come il titolo e le classi di concorso suddette, a differenza di quelle di insegnamenti di altre materie, trovano sbocco lavorativo nella scuola pubblica solo ed esclusivamente nel liceo Coreutico. Il titolo conseguito presso l’Accademia Nazionale di danza, unico ente riconosciuto in Italia nella formazione di docenti delle discipline coreutiche, è nella sua struttura di titolo abilitante, in quanto abbiamo sostenuto esami e tirocini attivi, come in tutti i percorsi abilitanti. Tutto il nostro insostituibile lavoro, ha permesso la creazione nonché la crescita di questo nuovo indirizzo liceale; abbiamo contribuito concretamente all’elaborazione di tutti i documenti che risultano attualmente in uso, partecipando attivamente ai Seminari nazionali realizzati dalla Cabina di regia dei Licei coreutici istituita dal MIUR. La danza è diventata così una delle protagoniste del percorso formativo scolastico nazionale. Abbiamo portato in auge tali indirizzi liceali, lavorando ancor prima dell’istituzione delle nostre classi di concorso, e ritrovandoci poi nel 2017 ad essere collocati in graduatorie provinciali di terza fascia, graduatorie in cui la prima e la seconda fascia risultano inesistenti, graduatorie in cui non esistono docenti di ruolo nelle classi di concorso (A-57, A-58, A-59) né aventi diritto sulle cattedre che ad oggi ricopriamo. Dunque la condizione di precariato risulta ulteriormente anomala, ciononostante, di anno in anno siamo stati reclutati come fossimo supplenti di docenti di ruolo, in realtà da 10 anni “siamo supplenti di noi stessi”, tanto che la nostra stabilizzazione, non scavalcherebbe nessuno altro docente. Nel 2018, non è stata consentita la partecipazione alla procedura concorsuale non selettiva, che ha
stabilizzato i docenti precari; ed oggi si vuole vagliare la nostra preparazione attraverso un concorso computer based, metodica che tra l’altro non porrebbe in evidenza la preparazione pratica di docenti di danza formati sul campo. Io sono campana, lavoro al liceo Coreutico Alfano I di Salerno, e per la mia classe di concorso A-58 i posti nella mia regione sono 1, esattamente, 1, 1 solo posto!!! In più, a differenza di tutte le altre classi di concorso, non si hanno nemmeno gli strumenti minimi di preparazione, libri, database, manuali. In questi anni abbiamo combattuto per il riconoscimento dei nostri diritti, cercando di far comprendere la peculiare situazione, ma di fatto siamo stati ignorati continuando ad essere “gli invisibili” della scuola italiana, anche se, con il nostro indispensabile lavoro, abbiamo concretamente fatto nascere i Licei Coreutici sull’ intero territorio nazionale, e dopo aver lavorato per 10 anni senza soluzione di continuità, abbiamo il diritto di essere stabilizzati.

Sono Francesca Mirra, docente di tecnica della danza contemporanea (A58) precaria da 8 anni, una dipendente statale, fortemente rammaricata di vivere una realtà atipica di precariato, realtà non compresa e non ascoltata dai governatori del mio Stato, nei cui confronti mi nasce profonda sfiducia.

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