Divieto supplenze oltre i 36 mesi: si va verso la modifica per docenti (e ATA?). Richiesta trasversale

Di Lalla
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Che l'art. 12 del DDL sia una errata interpretazione della recente sentenza sul precariato della Corte di Giustizia europea è una convinzione trasversale. Come si sia giunti alla sua formulazione non è dato sapere, ma quel che è certo è che adesso anche il PD lavora per una sua riformulazione.

Che l'art. 12 del DDL sia una errata interpretazione della recente sentenza sul precariato della Corte di Giustizia europea è una convinzione trasversale. Come si sia giunti alla sua formulazione non è dato sapere, ma quel che è certo è che adesso anche il PD lavora per una sua riformulazione.

Ce ne eravamo accorti alla prima lettura del DDL "Precari a casa dopo 36 mesi di servizio": per mille il problema già dal 2015/16. Un chiarimento su "posti vacanti e disponibili".

A volte si scrivono i provvedimenti come se la scuola fosse una teoria, e non un mondo reale in cui dal 1° settembre prossimo probabilmente si dovrà fare i conti con nuove problematiche innescate dalla riforma. Vero è che il divieto riguarderebbe solo le supplenze su posti vacanti e disponibili, ma al Ministero dovrebbero essere ben coscienti che già oggi ci sono docenti che hanno raggiunto tale traguardo e che non rientrando nel piano di assunzioni sarebbe investito da un gratuito divieto, ai limiti dell'incostituzionale ( intervista a Rino Di Meglio, Gilda degli insegnanti).

La norma, di per sè, sarebbe perfetta (non certo condivisibile) in quel mondo teorico in cui ogni tre anni si svolgessero regolari concorsi, per cui allo scadere dei 36 mesi di servizio si avrebbe la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato.

Ma in ogni caso bisogna gestire la fase transitoria (dimenticata, come in altre occasioni). E dunque, per evitare altri rilievi UE, ci risulta che il PD corra ai ripari, proponendo delle modifiche all'art. 12 (ma non ancora lo strlacio, come invece richiesto da più parti). La norma dovrebbe andare a vigore solo a partire dal prossimo concorso, consentendo nella fase transitoria una deroga per i docenti abilitati.

E su questo chiediamo di fare uno sforzo ulteriore: non sarà certo difficile rinvenire al Ministero che supplenze al 31 agosto vengono spesso conferite anche a docenti non abilitati, soprattutto per le classi di concorso della tabella C, per le quali non esiste una procedura ordinaria di abilitazione (si è passati dai corsi speciali del dm 21/05 ai PAS ancora in svolgimento, e non ci sono all'orizzonte nuove procedure), per le quali ci sono in alcuni casi GaE vuote e GM inesistenti, per cui si fa ricorso, da anni, alle graduatorie di istituto.

Un capitolo a parte dovrebbe riguardare anche il personale ATA, tra le cui file troviamo numerosi candidati che già oggi hanno accumulato i 36 mesi di servizio alle condizioni richieste dal DDL e temono per l'assegnazione delle supplenze a settembre (dato un mancato piano straordinario di assunzioni per la categoria). 

Intanto, l'attenzione all'art. 12 – dicevamo – è trasversale ( Salvini e Pittoni (Lega) incontrano insegnanti precari preoccupati per divieto supplenze oltre i 36 mesi su posti vacanti e disponibili ) e questo sarà uno degli argomenti dello sciopero del 24 aprile e 5 maggio. Il 5 maggio in piazza anche contro blocco supplenze 36 mesi, art. 12 del ddl

A meno che per quella data non potremo già avere notizie positive, e per positive non intendiamo modifiche di poco conto. 

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