Distribuzione scuole italiane sul territorio: 7mila in montagna 4100 nelle grandi città. Quali criteri?

WhatsApp
Telegram

Come avviene la distribuzione delle scuole in Italia? Il rapporto tra scuole e città delinea la politica con cui le istituzioni scolastiche vengono organizzate nelle diverse aree geografiche del nostro Paese.

Come avviene la distribuzione delle scuole in Italia? Il rapporto tra scuole e città delinea la politica con cui le istituzioni scolastiche vengono organizzate nelle diverse aree geografiche del nostro Paese.

Basandoci su uno studio di Alessandro Belmonte, Riccaddo Di Clemente e Segey V. Buldyrev, pubblicato su nature.com e intitolato “The Italian primary school-size distribution and the city-size: a complex nexus”, possiamo analizzare come in Italia le scuole sono distribuite nelle diverse aree geografiche e possiamo renderci conto quanto il metodo di questa distribuzione cambia da regione a regione.

Secondo lo studio la complessità dei sistemi sociali, siano essi imprese, città o il sistema scolastico, è in perenne equilibrio “all’interno di leggi statistiche ben definite”. Nonostante il Ministero della pubblica Istruzione abbia tentato in ogni modo di incanalare il sistema scolastico a rispondere ai requisiti stabiliti dalla legge, ci troviamo tutt’oggi di fronte a un sistema eterogeneo che mantiene una distribuzione basata sulle di-mensioni in rapporto con i centri abitati che serve.

Il database utilizzato dagli autori dello studio è stato fornito direttamente dal MIUR e fa riferimento a dati statistici del sistema scolastico italiano del 2010. Secondo lo studio a cui facciamo riferimento, la distribuzione delle scuole italiane avviene con bimodalità: la distribuzione spaziale delle scuole, prendendo come punto di riferimento anche quelle aree geografiche dove il pendolarismo risulta essere più difficile, avviene seguendo due costanti, da una parte scuole piccole in campagna e nei Comuni meno abitati e di contro scuole grandi nelle città più popolose.




Per spiegare la differenza di distribuzione delle scuole vengono prese come esempio due regioni italiane molto diverse tra loro, la Toscana e l’Abruzzo, e le scuole di entrambe rilevate dalla posizione GPS. In una regione come l’Abruzzo, principalmente a carattere campano, è stata favorita una politica che ha portato alla distribuzione uniforme di tante piccole scuole situate in Comuni e in zone a bassa densità abitativa. Si è notato, inoltre, chele piccole scuole non distano molto tra loro, circa 8 Km, che è la distanza media tra i piccoli Comuni che caratterizzano la regione.

 
In Toscana, una regione la cui densità abitativa è molto alta soprattutto nell’asse metropolitana Firenze, Pisa, Livorno, avviene il contrario che in Abruzzo. Le scuole sono più grandi e la densità in esse è maggiore, le scuole tra loro sono più vicine e si ha, inoltre, anche una interazione tra scuole grandi e quelle più piccole.

Conclusioni
Gli autori dello studio giungono quindi alla conclusione che l’organizzazione della scuola in Italia è casuale e si basa fondamentalmente sulla scelta della scuola da parte dei genitori. A differenza che negli Stati Uniti, in Italia non ci si basa sulla scelta della scuola per determinare in quale posto vivere. Probabilmente questo avviene perché la legge italiana non impone nessun vincolo territoriale sulla scelta della scuola e la scelta ricade interamente sui genitori. Quello che però bisogna prendere in considerazione è il fatto che nell’istruzione primaria difficilmente ci si sposta attraverso i Comuni per frequentare un’altra scuola, quindi in realtà la densità di frequentazione di una scuola dipende anche e soprattutto dalla densità di popolazione della zona geografica in cui sorge. Da qui la caratteristica bimodale della distribuzione delle scuole. Probabilmente nelle grandi città, dove le scuole sono più vicine e più grandi non si è molto legati alla territorialità nella scelta, al contrario in zone di campagna o a bassa densità abitativa, a meno che di non migrare in una scuola di un altro Comune, la scelta a volte appare obbligata.
La prova di questa bimodalità di distribuzione è data anche dall’analisi delle scuole italiane: nel 2010 sul territorio nazionale erano presenti 17.187 scuole primarie di cui circa 7mila distribuite in territori montani (circa il 40%) mentre solo 4.101 in gradi città.

 

WhatsApp
Telegram

TFA sostegno IX ciclo. Segui un metodo vincente. Non perderti la lezione in sincrono a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca sul Pei