Diritti a scuola. Uil: ancora ritardo nell’applicazione del punteggio degli anni pregressi

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UIL – “E’ assolutamente necessaria un’accelerazione per l’avviso di Diritti a Scuola, affinché lo stesso sia pubblicato entro il mese di novembre. Inoltre, è quantomai urgente procedere ad una analisi delle GAE, anche al fine di non creare nuovo precariato nel sistema scuola regionale, contemperando al tempo stesso gli obiettivi del progetto e introducendo misure a sostegno del tempo pieno”.

E’ quanto dichiarato da Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, a margine della riunione tra organizzazioni sindacali, Assessore regionale all’istruzione e Ufficio Scolastico Regionale”.

Su richiesta della UIL Scuola – spiega Verga – nell’ambito di Diritti a Scuola è stata inserita la disciplina dell’informatica applicata al cyberbullismo e il modulo E (Inglese nella scuola dell’Infanzia) portato a regime e quindi non più sperimentale ma esteso a tutte le scuole che ne faranno richiesta. Le riteniamo due grandi conquiste, utili a far compiere alla scuola pugliese un ulteriore salto di qualità nell’offerta formativa.
La Regione Puglia – continua Verga – ha mostrato maggiore determinazione nell’affrontare il problema relativo alla rendicontazione dei progetti, frutto anche di un sondaggio condotto dalla UIL Scuola e consegnato all’Assessore Leo, che dimostra come le segreterie scolastiche siano ormai strette in una soffocante morsa burocratica. L’orientamento, quindi, è quello di attuare i costi standard che renderebbero più snella la rendicontazione compatibilmente con i tempi previsti per la modifica del sistema”.

Nel corso della riunione è stata affrontata la questione del riconoscimento del punteggio al personale docente per il progetto “Diritti a Scuola” relativo agli anni scolastici 2014/15 e 15/16, oggetto di un addendum al protocollo di intesa 2016 tra MIUR e Regione Puglia, senza però pervenire ad alcun risultato utile all’applicazione dello stesso protocollo.
“Assieme alle altre organizzazioni sindacali – conclude Verga – ci siamo riservati di agire in giudizio. Non si può continuare a far funzionare il sistema scolastico regionale sul senso del dovere e sulle spalle, già fin troppo appesantite, dei lavoratori della scuola, senza riconoscere loro i giusti diritti e riconoscimenti. Lavoratori che, è bene ricordarlo, sono costretti a vivere, quotidianamente, situazioni limite per contrastare una dispersione scolastica elevatissima e compensare le carenze derivanti da anni di tagli indiscriminati”.

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