Diplomati magistrale. “Unica soluzione riaprire le GaE” Il Presidente Anief risponde alla Fedeli

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Il Presidente Anief Marcello Pacifico risponde a nome delle 20mila maestre al Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.

“Cara Ministra, colgo l’occasione della sua missiva, pubblicata da Tuttoscuola e rivolta alle diplomate e ai diplomati magistrale che ha incontrato in questi mesi dopo la pubblicazione dell’Adunanza Plenaria, al fine di chiarire a Lei e soprattutto al futuro Ministro dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca alcuni punti sulla questione.

Innanzitutto, a nome anche delle 20mila maestre iscritte alla mia organizzazione sindacale e che hanno presentato ricorso al TAR per l’inserimento nelle GAE, voglio rassicurarla che non vi è alcun conflitto epistemologico o fattuale con le laureate e i laureati in Scienze della formazione primaria, i quali, parimenti esclusi dalle suddette graduatorie, in questi giorni hanno ottenuto un provvedimento cautelare di riammissione dello stesso Consiglio di Stato, grazie ad un ricorso promosso dalla nostra associazione.

Dopo lo sciopero dell’8 gennaio devo ringraziare, “è vero”, il Ministero da Lei presieduto, per aver dato ascolto alle proteste di piazza e per aver aperto anche dei tavoli tecnici che, purtroppo, non hanno raggiunto alcuna soluzione al pericolo di un licenziamento di massa che la scuola pubblica italiana non ha mai visto. Né tantomeno è stato trovato alcun rimedio al conflitto di giudicato che la sentenza n. 11/2017 dell’Adunanza Plenaria ha posto, acuendo il problema del precariato nella scuola dell’Infanzia e Primaria.

Senza troppo soffermarsi sui termini più o meno corretti, infatti, come si dovrebbe definire il licenziamento di 6 mila maestre e maestri assunti con riserve per scorrimento dalle GaE che hanno superato l’anno di prova se non, un “licenziamento di massa”?

Per non parlare di oltre 45 mila maestre e maestri che hanno sottoscritto un contratto a tempo determinato e che se riusciranno a concludere il corrente anno scolastico, garantendo la continuità didattica da lei tanto invocata, ciò non di meno rischiano di non lavorare più con i loro alunni, non appena sarà definito il merito del contenzioso uniformemente al giudizio dell’Adunanza Plenaria.

Il problema, non solo è vero ma è cogente al punto di convincerci a ricorrere in Cassazione per l’annullamento della suddetta sentenza per eccesso di giurisdizione e di rivolgerci alle istituzioni europee e alla Cedu per denunciare la costante violazione della normativa comunitaria sui contratti a termine e ad indire un nuovo sciopero per il 23 marzo al fine di ottenere dal nuovo Parlamento quello che, a Camere sciolte, non poteva essere più approvato.

La richiesta di un provvedimento urgente non creerebbe una maggiore confusione, ma, al contrario, finalmente quella chiarezza da lei stessa invocata: riaprire le graduatorie ad esaurimento al tutto il personale in possesso di un’abilitazione per il primo e secondo ciclo d’istruzione è l’unica soluzione possibile.

Introdurre una fase transitoria, infatti, analoga per il personale della scuola dell’infanzia a quanto disposto nel decreto legislativo n. 59/2017 riservato alla scuola Superiore, non può essere la riposta efficace ad un precariato che, anzi, come si evince dalla progressiva diminuzione delle percentuali riservate alle assunzioni per il decennio successivo, avrà solo il risultato di generare nuovo precariato senza nemmeno affrontare il problema delle supplenze.

Inoltre, mi piace chiarirLE che, se più di 2 mila maestre e maestri, difesi dall’Anief, in possesso di diploma magistrale sono stati assunti dalle GaE, ciò è avvenuto non certo perché le graduatorie dove erano collocati sono state trasformate successivamente in esaurimento, ma solo in virtù di ben OTTO sentenze del Consiglio di Stato passate in giudicato.

Per questa ragione insisto nel rimarcare come l’Adunanza Plenaria con sentenza 11/2017 ha solo creato e non chiarito un conflitto che, ora più che mai, anche la politica sarà chiamata a gestire.

Pertanto, mi auguro che il suo gruppo politico, il nuovo Parlamento e il nuovo Governo, nella pienezza dei loro poteri, possano con urgenza, prima della fine di questo anno scolastico, trovare la soluzione tanto auspicata, quale quella della riapertura delle GaE. Al fine di dare una prima risposta a tutte le parti coinvolte e garantire la continuità didattica e la professionalità dei tanti insegnanti che credono nel nostro sistema educativo e nel rispetto del diritto.

È vero: come nella vita, esistono anche leggi e sentenze ingiuste. Spetta alla politica intervenire con urgenza, ripristinando il diritto dei cittadini a non subire dei danni della loro applicazione.

Cordiali saluti

Il Presidente dell’ANIEF
Marcello Pacifico

Diplomati magistrali, Fedeli: nessun licenziamento di massa, troveremo giuste soluzioni

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