Diplomati magistrale: il 9 giugno ultimo giorno di lezione, grande mobilitazione e iniziative di disobbedienza civile

WhatsApp
Telegram

comunicato Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati – Il Coordinamento Diplomati Magistrali in merito ad alcuni pezzi d’intervista divulgati e ai recenti accadimenti, che allo Stato attuale non hanno portato alla formazione di un Governo, precisa e ribadisce quanto segue:

Il Coordinamento è in sciopero della fame e in presidio permanente davanti al Ministero della Pubblica Istruzione da ben 30 giorni (dal 28 aprile) e porta avanti la richiesta di una soluzione politica da ben prima delle pronunce giudiziarie, tra cui l’adunanza plenaria, che a fine anno scolastico porterà al declassamento di 55000 insegnanti e al licenziamento di 6480 di loro, ovvero il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana. Da mesi e ora con il nostro sciopero della fame, abbiamo richiesto per il tramite di una protesta sino ad oggi composta ma ferma, una soluzione politica e civile, poiché a nostro avviso trattasi di una scelta di natura non tecnica ma che riguarda tutta la società civile e non solo noi maestri che da precari storici lavoriamo con orgoglio, nonostante tutto, per una Scuola Pubblica, ma anche le famiglie e tutti i cittadini che noi continuiamo a formare dall’infanzia fino alla primaria.

Non si può nascondere una grande delusione nei confronti di tutti i protagonisti, nessuno escluso, che hanno dominato la scena politica in questi tre mesi in cui non si è riuscito a formare un governo. La delusione tocca gli attuali governanti che comunque in virtù dei poteri di legge costituzionale, ben avrebbero potuto risolvere la nostra problematica urgente e contingente, considerando che l’anno scolastico termina il 9 giugno.

Dapprima non si è formata su più fronti una maggioranza, poi quando la stessa si è formata sono state poste altre problematiche.

La sensazione generalizzata è che non si vogliano risolvere i problemi di questo Paese, lasciandoli a chi verrà.

Esiste un Parlamento in grado di fare leggi che riguardano problemi strutturali che per noi sono decennali e che erano stati risolti con l’immissione in ruolo e l’inserimento in graduatoria ad esaurimento di tanti di noi.

Ora, dopo anni di precariato avevamo trovato una soluzione mentre tra qualche settimana saremo probabilmente licenziati, senza che sia stata fornita una risposta alle nostre istanze.

Auspicavamo una soluzione politica, di merito e non tecnica, a seguito di elezioni regolarmente svolte. Pensiamo che sia doveroso fornire una risposta a migliaia di lavoratori, anche disabili in molti casi, che in virtù di questi contratti stipulati e fatti stipulare dallo Stato, hanno preso mutui, si sono trasferiti da sud a nord o viceversa, mantengono famiglie, anche monoreddito con bambini in alcuni casi adottati a seguito degli stessi contratti che lo Stato ci ha dato e che oggi vuole levarci.

La nostra lotta, si è svolta in modo civile e con toni sempre appropriati e moderati, nonostante la grande posta in gioco per tutti noi: la nostra vita. Riconoscendoci un importante ruolo nello sviluppo e nella formazione dei nostri alunni, mai abbiamo posto in essere un atto fuori luogo o violento se non quello nei confronti di noi stesse, poiché digiuniamo da ben 30 giorni.
Ora, qualora e se, entro e non oltre la chiusura dell’anno scolastico previsto per il 9 giugno non vi sarà una risposta politica, ci riserviamo di annunciare nei prossimi giorni una grande mobilitazione ad oltranza e ulteriori iniziative di disobbedienza civile, perché come disse il grande Giudice Imposimato “Quando una legge e’ iniqua, la disobbedienza civile e’ necessaria”.

WhatsApp
Telegram

Eurosofia: un nuovo corso intensivo a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca: “Il documento del 15 maggio, l’esame di Stato e le prove equipollenti”