Diplomati magistrale, avviato iter commissariamento USP trentino per mancata esecuzione ordinanza CdS.

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Comunicato D.E.L.S.A  – E’ partito l’iter per il commissariamento dell’ ufficio scolastico provinciale trentino, attualmente guidato dalla dott.ssa Livia Ferrario, responsabile di non aver dato seguito alla ordinanza cautelare n. 3377 del 5 agosto 2016, con cui il Consiglio di Stato Italiano aveva disposto l’inserimento con riserva, nella  nuova fascia della Graduatoria per Titoli trentina (GPT), degli insegnanti di scuola primaria abilitatisi con il vecchio sistema (quello del diploma magistrale).

I 164 ricorrenti, rappresentati dal Sindacato Autonomo Trentino  DELSA,  si erano rivolti al giudice più di due anni fa, lamentando l’esclusione dalle graduatorie pur essendo in possesso di regolare ABILITAZIONE al pari degli attuali laureati in Scienze della Formazione Primaria ( cui la quarta fascia veniva riservata).

L’ordinanza del 5 agosto, a loro favorevole, prevedeva l’ inserimento dei ricorrenti  nella fascia aggiuntiva delle GPT trentine ( detta 4 fascia) al fine della stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato per l’anno scolastico in corso.

L’amministrazione però, non aveva dato seguito al provvedimento giudiziale, procedendo alle nomine secondo la vecchia graduatoria , riservata ai soli laureati, ed  escludendo di fatto dagli incarichi annuali i docenti che si erano rivolti al Consiglio di Stato ravvedendo una disparità di trattamento nelle decisioni della giunta Rossi.

L’ istanza di esecuzione diramata nella giornata di ieri dalla sezione n. 6 del Consiglio di Stato, presieduta dal consigliere Roberto Giovagnoli, scandisce nel dettaglio le fasi per l’esecuzione dell’ordinanza e non lascia spazio ad interpretazioni:  “La Provincia avrebbe dovuto dapprima inserire i ricorrenti nella fascia aggiuntiva e successivamente, tenendo conto della loro posizione, procedere alla stipula dei contratti a tempo determinato e indeterminato previa individuazione dei benificiari”. Continua poi: “L’assegnazione di incarichi a tempo determinato o indeterminato per l’attuale anno scolastico deve tener conto della presenza dei ricorrenti nella graduatoria per titoli e della posizione dagli stessi ricoperta (…)”

In altri termini, TUTTO DA RIFARE, poichè le nomine effettuate dagli uffici scolastici, attingendo ad una graduatoria non opportunamente integrata, sono illegittime e vanno nuovamente riformulate.

Il termine dato ieri è perentorio: se entro 30 giorni non verrà data esecuzione puntuale e dettagliata all’ ordinanza del 5 agosto 2016, con cui il Consiglio di Stato, disponeva in via cautelare l’inserimento dei ricorrenti, interverrà in via sostitutiva il sovrintendente dell’ufficio scolastico regionale di Verona in veste di COMMISSARIO AD ACTA. Quest’ultimo solleverà dagli incarichi i dirigenti dell’ufficio scolastico regionale per poi dar dovuto seguito a quanto stabilito dal Consiglio di Stato.

Le conseguenze sul sistema scolastico trentino saranno l’ annullamento degli attuali contratti, stipulati con riserva il 31 agosto e il conseguente rimescolamento dei docenti di tutte le scuole trentine, con grave danno in termini di continuità scolastica non solo per le centinaia di lavoratori coinvolti,  ma soprattutto per gli alunni che a dicembre potrebbero non trovare in classe più i propri maestri.

L’ avvocato capitolino di DELSA Francesco Lilli e Mauro Pericolo ( Presidente di Delsa)  esprimono soddisfazione per l’aver sostenuto sin dall’inizio la corretta tesi giuridica ma tengono anche a  stimolare una dovuta riflessione su quanto avvenuto.

“In considerazione della portata del danno causato a centinaia di soggetti coinvolti sull’ intero sistema scuola, ci chiediamo:  cosa sarebbe avvenuto se tutto questo fosse accaduto nell’ambito di una azienda privata? A livello politico sarà effettuata una seria e doverosa valutazione sull’operato amministrativo e sulla attuale gestione del sistema scolastico  trentino?”. Continua poi Pericolo: “Pur non essendo responsabili ma vittime di questa situazione vogliamo dare margine di trattativa politica sulla vicenda, individuando soluzioni che siano di buon senso e capaci di contemperare agli interessi del sistema scolastico e dei ricorrenti. Questo al fine di contenere i danni che inevitabilmente si produrranno su scuole, alunni e docenti.”

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