Diplomati magistrale, Anief: Se licenziati Ministero dovrà risarcirli. Sentenza

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Anief  –  Arriva dal Tribunale del Lavoro di Verbania una soddisfacente vittoria targata Anief in favore dei docenti inseriti in GaE come diplomati magistrale e immessi in ruolo “con riserva” in attesa dell’esito definitivo del contenzioso presso il TAR Lazio.

Marcello Pacifico (Anief): “licenziare chi da anni assicura il corretto svolgimento delle attività didattiche non ha mai avuto senso e ora il Ministero ha chiaro, anche, che in caso di licenziamento questi lavoratori avranno diritto a un congruo risarcimento. Ribadiamo che l’unica strada percorribile è confermare nei ruoli questi lavoratori, non appena superato l’anno di prova”.

Intanto il sindacato ha inviato una missiva al ministero dell’istruzione con un sollecito incontro tavolo politico urgente, congiuntamente con le altre organizzazioni sindacali rappresentative, concernente il personale docente in possesso del titolo abilitante di maturità magistrale.

Infatti, vista la precedente richiesta inviata in data 27 marzo 2020 di apertura di un tavolo politico inerente alle questioni in oggetto; considerato che le ultime pronunce della magistratura del lavoro riconoscono ai docenti inseriti in GaE come diplomati magistrale e immessi in ruolo con riserva, in caso di licenziamento, il diritto all’immediato riconoscimento degli scatti mai percepiti durante gli anni di precariato e il risarcimento dei danni in caso di licenziamento per violazione delle norme comunitarie in materia di reiterazione dei contratti a termine, mentre le ultime pronunce amministrative ricordano la facoltà dell’amministrazione di valutare in auto-tutela la conferma dei contratti in essere in caso di sentenza negativa, rispetto a eventuali clausole contrattuali e preso atto dell’imminente procedura dell’avvio dell’anno scolastico 2020/2021, della richiesta di parere dell’avvocatura dello Stato in merito al parere pro veritate da codesta organizzazione sindacale inviato a firma del presidente emerito della Corte di Cassazione sulla legittima conferma dei contratti a tempo indeterminato in caso di superamento dell’anno di prova, del prezioso lavoro assicurato, anche nella didattica a distanza, dall’attuale personale docente di ruolo o con contratto determinato, in possesso del diploma magistrale, si chiede, infatti, di convocare con urgenza un tavolo politico anche in teleconferenza.

Il Tribunale ha stabilito, infatti, che una docente immessa in ruolo “con riserva” non solo ha diritto all’immediato riconoscimento degli scatti mai percepiti durante i tanti anni di precariato, ma, in caso di intervenuto licenziamento, il Ministero dovrà corrisponderle un risarcimento del danno pari a 12 mensilità dell’ultima retribuzione essendo palese la violazione della normativa comunitaria sull’illegittima reiterazione di contratti a termine visto che la docente ha lavorato alle dipendenze del Ministero sin dal 2007 come precaria e solo nel 2015 è stata immessa in ruolo da Graduatorie a Esaurimento, ma “con riserva” per giudizio pendente. Sempre in caso di licenziamento per esito negativo del contenzioso amministrativo volto all’inserimento in GaE della lavoratrice, inoltre, il Tribunale commina anche un’ulteriore condanna a carico del Ministero dell’Istruzione pari alla “somma di € 6.650,77 calcolata al 30.04.2020 a titolo di mancati incrementi stipendiali maturati durante l’intero periodo di precariato”.

La sentenza, su ricorso patrocinato con grande professionalità dai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo, è la prima ad aprire la strada verso il risarcimento del danno in caso di licenziamento per i docenti inseriti in GaE “con riserva” e assunti a tempo indeterminato con contratto subordinato all’esito del contenzioso.

“Questa non sarà certo l’unica vittoria che avremo in tribunale sul punto – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – se un lavoratore con più di 36 mesi di servizio non ha nessun canale immediato per ottenere la stabilizzazione, ha assolutamente diritto al risarcimento del danno e una stabilizzazione “sub iudice” non è affatto la stessa cosa. Auspichiamo davvero che quanto da noi proposto ormai da anni sia accolto dal Governo e dal Ministero come unica, vera, semplice soluzione possibile: confermare in ruolo i docenti assunti a tempo indeterminato “con riserva” non appena supereranno l’anno di prova e creare delle graduatorie per soli titoli, anche utilizzando le costituende Graduatorie Provinciali, da cui attingere per le immissioni in ruolo e stabilizzare davvero, così, i precari della scuola”.

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