Diplomati magistrale, 3 mosse UIL per non licenziare e assumere in ruolo in tempi brevi

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Proposta UIL Scuola sui diplomati magistrale e laureati in Scienze della formazione primaria, per superare l’empasse creatasi dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017.

La posizione della Uil Scuola

La Uil Scuola, pur riconoscendo che solo un intervento legislativo possa dare le risposte alle diverse situazioni determinate dalle sentenze della Magistratura, ritiene che non serva un provvedimento uniforme, per tutti. Al contrario il problema deve essere affrontato in modo articolato perché le situazioni sono diverse sul territorio. Occorre un provvedimento specifico che tenga conto delle diverse posizioni giuridiche e geografiche senza lasciare i lavoratori in balia degli eventi.

Si tratta di definire un provvedimento che risolva la grave situazione che si è venuta a creare per effetto delle Sentenze della Magistratura, per cui è sufficiente, a nostro parere, affrontare la questione in tre mosse, in tempi brevi:

  1. Laddove non ci sono contro interessati si può intervenire subito, mantenendo in servizio i docenti interessati senza adottare nessun provvedimento di licenziamento. Non riteniamo in alcun modo percorribile una soluzione che, in esecuzione della decisione della Magistratura, possa anche lontanamente immaginare di licenziare o rimuovere dal proprio posto di lavoro docenti immessi in ruolo, che hanno già superato l’anno di prova, nonostante non ci sia alcun contro interessato per quel determinato posto. Si tratterebbe di licenziare un docente per poi riassumerlo come precario.
  2. Prevedere un concorso per soli titoli, a cui possano partecipare i docenti beneficiari di una sentenza sia pure non definitiva e gli eventuali contro interessati, laureati i scienze della formazione primaria. Solo in questo caso, si avrebbe una graduatoria entro tempi congrui e si garantirebbe la continuità didattica per gli alunni. C’è da considerare che anche in questo caso molti lavorano da anni ed hanno superato anche l’anno di prova.
  3. A regime, si può e si deve pensare ad concorso riservato, sulla falsariga di quello definito per la scuola secondaria, che debba riguardare tutti gli aventi titoli (abilitati magistrali e laureati in scienze della formazione primaria), che insieme all’aumento dei posti del potenziato, consenta, con una procedura snella e che si concluda in tempi brevi, di definire una graduatoria per soli titoli e colloquio da cui attingere per le immissioni in ruolo. Su questo punto la UIL scuola è da tempo che denuncia una inaccettabile disparità di trattamento rispetto ai docenti della scuola secondaria, perché l’attuale sistema lascia fuori sia il segmento primario come quello degli insegnanti di religione cattolica che avrebbero titolo ad avere sia la fase transitoria di reclutamento, che lo stesso sistema previsto per i colleghi della secondaria, stante l’unicità della funzione docente.

Le proposte legislative

L’unica proposta legislativa al momento è quella del Partito Democratico, che prevede di concludere il concorso entro il 31 luglio.

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