In difesa della A061 – Storia dell’Arte

Di Lalla
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Andrea Improta – Con stupore ho letto la lettera di Laura Moscato, nella quale la scrivente si lamenta della riduzione delle ore dell’insegnamento della classe di concorso A025 – Disegno e storia dell’arte. Credo doveroso, per chiarezza ed onestà, ricordare le caratteristiche di questo insegnamento e le differenze con la A061 – Storia dell’arte.

Andrea Improta – Con stupore ho letto la lettera di Laura Moscato, nella quale la scrivente si lamenta della riduzione delle ore dell’insegnamento della classe di concorso A025 – Disegno e storia dell’arte. Credo doveroso, per chiarezza ed onestà, ricordare le caratteristiche di questo insegnamento e le differenze con la A061 – Storia dell’arte.

La A025 comprende anche il disegno tecnico e si insegna nei licei scientifici e in altri istituti come i licei linguistici, pedagogici e delle scienze umane. In questi ultimi tre istituti ora si può attivare in alternativa la A061, essendo stato eliminato il disegno.

Ma cosa c’entra il disegno tecnico con la storia dell’arte? Niente.

L’eliminazione del disegno è, a mio parere, assolutamente giusta: esso infatti era una semplice scusa per far sì che ad insegnare la A025 potessero essere solo gli architetti. Nel liceo scientifico da me svolto, ad esempio, solo al primo anno ho fatto disegno, e nei successivi solo storia dell’arte. La storia dell’arte è una disciplina storica, indipendente dal disegno tecnico ed artistico, il cui insegnamento dovrebbe essere autonomo.

Con tutto il rispetto per gli architetti (gli unici che io sappia che possono insegnare la A025), loro non sono storici dell’arte, non hanno la stessa formazione. Spesso svolgono un solo esame di storia dell’arte, e spesso e volentieri solo quello di storia dell’architettura. Che io sappia non sostengono esami come storia antica, medievale, moderna e contemporanea, metodologia della ricerca storico-artistica, letteratura artistica, storia sociale dell’arte, storia del collezionismo, storia delle tecniche artistiche, stroria della miniatura, storia delle arti applicate, solo per ricordarne alcuni.

L’associazione architettura-storia dell’arte valeva tanti anni fa, quando non c’erano corsi universitari appositi per la formazione dello storico dell’arte. Ora, invece, la situazione è diversa: la storia dell’arte si è liberata, è divenuta disciplina autonoma, che si apprende solo con un corso di studi idoneo, a meno che non la si riduca al semplice "questo quadro è bello". Il sospetto che dietro tutto ciò ci sia la lobby degli architetti (che spesso usano l’insegnamento come riempitivo, come seconda attività lavorativa, lo fanno senza passione e vi assicuro per esperienza che spesso sono ignoranti ed insegnano male), è forte! Fa comodo avere la possibilità
di svolgere un’attività privata e contemporaneamente insegnare a scuola. Non voglio certamente generalizzare. Uno dei miei migliori amici è architetto, ma lui stesso ammette che non potrebbe mai insegnare storia dell’arte!

Altra osservazione: gli architetti possono anche insegnare la A028 – Arte e immagine, alle scuole medie. Chi invece, come me, ha condotto studi storico-artistici non può. E’ pur vero che alle medie si insegna anche a dipingere, ma non mi risulta che gli architetti nel loro corso di laurea abbiano imparato ad usare la tempera o l’acquerello. D’altra parte neanche noi storici dell’arte abbiamo le competenze idonee, ed infatti a noi la A028 è preclusa. Come mai agli architetti no? Quando imparano a usare i colori ad olio? La A028 dovrebbe essere invece appannaggio esclusivo dei diplomati alle Accademie. Loro sì hanno le competenze idonee.

Inoltre vorrei far notare come anche la A061 ha subito una notevole riduzione di ore, e in molti istituti la scelta di attivare in alternativa la A025 certo non aiuta. Invito quindi i docenti della A025 a non condurre una guerra tra poveri, piuttosto uniamoci per trovare delle soluzioni comuni! Ad esempio, creare un’unica classe di Storia dell’Arte, ed un’altra per il solo disegno tecnico. Naturalmente gli architetti dovrebbero essere, a mio parere, indirizzati verso quest’ultimo, che si insegna anche in vari istituti tecnici.

La mia non è rabbia di un docente precario (quale sono). Più che rabbia, è amarezza, e dispiacere per la mia materia che sempre più è considerata una materia semplice, che tutti possono insegnare, ed inutile. Mentre è certamente una materia altamente formativa, che fa ragionare, analizzando direi scientificamente i dati a disposizione, oserei quasi chiamarla una scienza!

Per cortesia, la storia dell’arte lasciatela agli storici dell’arte, per il bene di questo nostro già martoriato paese.

Situazione A025 post-riforma

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