Didattica, il Ministro Marco Bussetti vive tra le nuvole. Lettera

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Enrico Maranzana – Il ministro Marco Bussetti, intervistato dalla Rai-Radio 1 ha affermato: “L’innovazione nella scuola va cercata nella didattica, nella metodologia non solo nell’acquisto di strumenti, ma nel saperli poi usare al fine di innovazione didattica. Bisogna lavorare molto sulla formazione dei docenti perché sappiano trasformare questi strumenti per una didattica innovativa”.

Un’asserzione generica, avulsa dal vissuto dell’istituzione scolastica: l’origine delle carenze del servizio è fuori scena. Le numerose norme che negli ultimi quarant’anni hanno sollecitato cambiamenti metodologici-didattici non hanno scalfito l’ordinario tran-tran della vita delle classi.

Sia d’esempio il profilo culturale, educativo e professionale dei licei del 2010 che, tra i “punti fondamentali e imprescindibili” della pratica didattica elenca:

• lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
• la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
• l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche;
• la pratica dell’argomentazione e del confronto;
• la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
• l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.

Come avrebbe dovuto rispondere la scuola alle sollecitazioni?

Esempi

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