Didattica a distanza, genitori disorientati: più piattaforme, figli al pc per cinque ore o solo compiti senza spiegazioni

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Emergenza Coronavirus: diamo spazio anche alla voce dei genitori, alle prese con la didattica a distanza. Una modalità di fare scuola che se in numerosi casi ha rinsaldato il patto di corresponsabilità con i genitori, in altri crea disorientamento e fatica nel seguire le scelte degli insegnanti. 

Le testimonianze vengono pubblicate non come critica al lavoro degli insegnanti, ma come spunto di riflessione.

Ci troviamo infatti in una situazione di assoluta novità anche per la scuola stessa e gli insegnanti  e tutto quello che si sta realizzando in questo periodo è perlopiù frutto della passione e dell’abnegazione degli stessi, e come tale passibile anche di qualche errore.

Studenti in videolezione dalle 8 alle 13

Tra questi uno al quale ci sentiamo di consigliare di prestare attenzione è la scelta di ricreare la situazione in presenza con la connessione in video degli studenti con lo stesso orario delle lezioni in presenza.

Una modalità che il Ministero stesso sconsiglia. Nella nota del 20 marzo leggiamo

“occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi.” 

Distribuzione del carico cognitivo

Nella nota del 17 marzo del 2020, il Ministero ha evidenziato un altro aspetto importante

… occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. 

Piattaforme diverse per ogni insegnante

Nelle scuole in cui non c’è stata una uniformità e ogni insegnante ha scelto liberamente la modalità di strutturare la didattica a distanza, gli studenti a volte si trovano a destreggiarsi con piattaforme diverse per ogni insegnante, e questo potrebbe creare disorientamento.

Solo compiti senza spiegazioni

Questo è un altro argomento di riflessione, di cui  si è occupata la nota del 20 marzo Coronavirus, cosa si intende per didattica a distanza. No solo invio materiali, ma relazione. Nota Ministero

Le riflessioni dei genitori

vorrei far presente la situazione di “scuola online” che viviamo in famiglia. Ho due figli, entrambi alle scuole superiori, e sto vivendo due situazioni completamente opposte. Mia figlia, 3° liceo linguistico, alle 8 deve essere al PC e termina alle 13, fa esattamente tutte le ore e al pomeriggio compiti su compiti. La vedevo di più quando andava a scuola! Mio figlio invece, 5° liceo artistico quindi maturità, nessuna lezione online solo attribuzione di compiti senza spiegazioni e valutazioni inferiori perché è interrogato da casa…
Ora mi chiedo c’è qualcuno che controlla queste situazioni o è tutto a libera scelta dei docenti?
Inoltre è corretto tenere i ragazzi tante ore davanti al PC?
Poi qualcuno si è soffermato almeno per un attimo a pensare che i ragazzi stanno vivendo una situazione surreale come tutti e che quindi avrebbero bisogno anche di adeguata leggerezza?”

vorrei esporre il mio umilè parere da mamma sul discorso scuola e videolezione trovo sia stata una buona idea per i ragazzi delle medie attivare la piattaforma di classroom..in un qualche modo riescono ad apprendere dato l età ed a fare comunque i loro compiti e lezioni anche se ovviamente non è  mai come andare a scuola. comunque Va bene ..non trovo giusto per le elementari. Io avrei proposto un bel libro con su tutte le materie e si facilitava la vita a tutti..inoltre spero che se saranno promossi ci sia una ripetizione comunque dell anno precedente con il programma ovvero che in terza facciano la seconda come programma perché quest anno tra natale scioperi e carnevale e per ultimo il coronavirus di scuola e stato fatto poco e quindi se andranno avanti di classe ok ma con un programma dell anno perso perché le basi sino importantissime se nn ci sono quelle come si può proseguire. .noi a casa non riusciamo a seguirli come gli insegnanti in più loro sono bravi a farlo hanno i trucchi del mestiere che noi nn abbiamo. questo è il mio umile pensiero poi ovviamente chi sta al vertice deciderà grazie
Sono la mamma di 4 bimbi che in queste settimane sta sperimentando la didattica a distanza.
Oltre alla poca fruibilità da parte di un comprensivo che adatta tecniche e piattaforme diverse, mancanza di materiale e tutte le difficoltà del caso, volevo sottolineare che gli spazi usufruiti dalle maestre sono, nella maggioranza dei casi, utilizzati per verifica e correzione dei compiti assegnati, lasciando così l’onere alla mamma di spiegare nuovi argomenti… come meglio può. Nel mio caso solo qualche insegnante si è attivato per collegare link di spiegazione presi da you tube o simili.
Si spera che man mano i docenti si uniformino, anche se non ho esattamente questa sensazione.”
sono una mamma noi usiamo il registro elettronico dall’ inizio dell’ anno ci siamo trovati bene adesso con tutta questa situazione dove le famiglie oltre a dover affrontare il coronavirus si trovano ad affrontare anche le varie piattaforme che la scuola fa aprire con l esigenza di queste videolezioni che dal telefono nn puoi accedere e quindi devi avere un PC per nn parlare dei vari gruppi wathup dove i professori restano in contatto con i nostri figli e dove danno spiegazioni per i compiti …….Penso di essere stressata da tutto questo oltre a pensare come poter andare avanti senza stipendio anche se mio marito ha lavorato fino la settimana scorsa ma i datori nn si sono fatti sentire circa gli stipendi…..dobbiamo preoccuparci che se iniziano le videolezioni domani che è lunedì mia figlia nn potrà farle xchè nn abbiamo un PC ….penso che si poteva continuare a fare scuola online con i mezzi che già abbiamo (registro elettronico)e wathup e tutti quei milioni di euro stanziati per le nuove tecnologie potevano essere stanziati per tutte le famiglie italiane nessuna esclusa.”

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