Decreto Sviluppo: nuove illusioni per i precari della scuola

Di Lalla
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Sindacato FederIstruzione – La contestazione allo sciagurato Decreto Sviluppo voluto dal governo parte a Napoli dal sindacato FederIstruzione. Sul decreto è stata infatti posta la fiducia (regolarmente incassata pochi giorni fa) che ha impedito al Parlamento di poter discutere su quei punti che hanno lasciato a terra oltre 20.000 docenti precari.

Sindacato FederIstruzione – La contestazione allo sciagurato Decreto Sviluppo voluto dal governo parte a Napoli dal sindacato FederIstruzione. Sul decreto è stata infatti posta la fiducia (regolarmente incassata pochi giorni fa) che ha impedito al Parlamento di poter discutere su quei punti che hanno lasciato a terra oltre 20.000 docenti precari.

All’art. 9 comma 18 del decreto, è prevista l’esclusione dei lavoratori della scuola dall’applicazione della normativa europea a tutela dei precari; tale normativa prevede che, dopo 36 mesi di servizio, il contratto a tempo determinato diventi invece indeterminato.

Oltre ai precari, questo articolo punisce anche i neo-abilitati, illusi con vuote promesse di inserimento nelle prossime graduatorie e che invece vedono quel giorno allontanarsi ancora di più. Con la richiesta di fiducia, i parlamentari non hanno avuto modo di poter discutere e trattare questi angosciose questioni.

Persino il Presidente della Repubblica, sfidando la sua ormai patologica neutralità, ha auspicato che il governo possa trovare una soluzione per tutti quei docenti che si vedranno rifiutato la trasformazione di contratto, nonostante gli anni di duro lavoro.

Il sindacato Federistruzione non può che accogliere con gioia le parole di Napolitano (parole molto tardive…forse sarebbe stato il caso di leggere il Decreto prima di firmarlo) ma sottolinea che di parole se ne sono già sprecate troppe; ora i 20.000 precari dell’istruzione vogliono fatti e soprattutto contratti.

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