Decennale a porte chiuse per il Forum dei Genitori

Di Lalla
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Associazione Genitori A.Ge. Toscana – Grave gaffe del Ministero dell’Istruzione, che ha celebrato il decennale del Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori nella scuola, trascurando di invitare coloro che dieci anni fa ne furono l’anima e gli ideatori, persone che ancora adesso tengono alta la bandiera della partecipazione dei genitori, percorrendo con successo strade innovative e realizzando esperienze prese ad esempio in tutta Italia.

Associazione Genitori A.Ge. Toscana – Grave gaffe del Ministero dell’Istruzione, che ha celebrato il decennale del Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori nella scuola, trascurando di invitare coloro che dieci anni fa ne furono l’anima e gli ideatori, persone che ancora adesso tengono alta la bandiera della partecipazione dei genitori, percorrendo con successo strade innovative e realizzando esperienze prese ad esempio in tutta Italia.

Né sono stati invitati i coordinatori e i referenti dei Forum Regionali; ancora una volta, la partecipazione dei genitori a scuola è stata proclamata a parole ma non realizzata nei fatti. "Non so -si è giustificato il ministro Francesco Profumo- Faccio il ministro solo da quattro mesi". Ha ragione, e chi lo ha consigliato ha certo sbagliato.

Ma a cosa serve la partecipazione dei genitori nella scuola? 1) I genitori pagano il contributo volontario. 2) I genitori imbiancano le aule. 3) I genitori affiancano la scuola nella lotta contro il bullismo. 4) I genitori formati coinvolgono gli altri genitori e tutti insieme mettono le loro professionalità e la loro passione a servizio della scuola.

Ma soprattutto, 5) i genitori formati denunciano le storture da cui è afflitta la scuola italiana, fanno sapere quel che nessuno vuol dire: il liceo che pone a condizione, per essere iscritti, di essere figli di dipendenti oppure di provenire dalle scuole medie X e Y; il dirigente scolastico che pretende di imporre l’ordine del giorno del Consiglio; le tante scuole che presentano il bilancio un quarto d’ora prima dell’approvazione. Il genitore denuncia, l’Associazione verifica e scrive, la scuola si mette in regola. Certo che i genitori debbono essere prima formati e questo è compito precipuo -e disatteso- del FoNAGS.

La celebrazione "Genitori nella scuola: dalla partecipazione alla corresponsabilità educativa" di sabato 18 febbraio si è svolta in un clima alquanto dimesso: sala da 72 posti, vuoti a metà; divieto per il pubblico di fare interventi; relatori che ponevano domande cui altri -fortuitamente assenti- avevano già dato esaurienti risposte. La volontà di rifuggire il confronto si è evidenziata con la clamorosa mancanza della circolare ministeriale, che negli anni passati almeno dava notizia dell’evento, anche se promulgarla due giorni prima equivaleva comunque a precludere qualsiasi possibilità di essere presenti.

Partecipazione anno zero: sono rimasti contenti i genitori che alla prima esperienza si sono trovati al cospetto del Ministro, e infatti erano stati invitati per quello, ma gli altri, quelli che hanno sperimentato di persona la fatica di portare avanti un Forum regionale o provinciale senza direttive, senza risorse, con il mondo della scuola che ti tiene in scarsa considerazione, dovendo inventare ogni giorno il modo per andare avanti e raggiungendo anche ottimi risultati, quelli più navigati insomma, non possono non essersi preoccupati sentendo il Ministro parlare di ‘avviare un dialogo’ con i vari attori della scuola, compresi i genitori, e del protocollo d’intesa che andranno a firmare. Protocollo di pugno del Ministero, ovviamente.

Siamo tornati indietro di 10 anni; anche le parole sono vecchie: cabina di regia, protocollo d’intesa. Qualcuno si è emozionato sentendosi promettere delle linee guida. Forse perché non sa che la partecipazione si guadagna sul campo, nel rapporto con i genitori, e che la benevolenza concessa dai potenti serve a ben poco.

Due interludi musicali di una scuola di Roma e il buffet hanno spezzato la monotonia degli interventi, ma hanno anche dato agio ai presenti di manifestare le rispettive perplessità: il bilancio sociale fa parte del protocollo? ma che c’entra con i genitori? e poi: c’era bisogno di un protocollo fra Associazioni dei genitori e Ministero, quando il protocollo c’è già da anni e un Decreto del Presidente della Repubblica (n. 301/05) definisce i compiti del Forum? Gli addetti ai lavori, subitaneamente interpellati, non sono stati in grado di sciogliere questi nodi, né è stata d’aiuto la smilza cartellina con il programma.

Qualcosa di più si sarebbe potuto dire, fare un bilancio di dieci anni di attività, dare speranza per una effettiva partecipazione dei genitori nella scuola. Purtroppo, chi avrebbe potuto portare la sua valida e concreta esperienza è stato lasciato a casa, inascoltato (pensiamo in particolare ai Forum provinciali di Bergamo, Modena, Firenze; ai Forum regionali di Toscana e Lombardia, che fanno parte della storia della partecipazione a scuola).

Non in tema, ma senz’altro da segnalare l’intervento di Angela Nava, Presidente nazionale del Coordinamento Genitori Democratici, che è intervenuta sugli istituti comprensivi: "Quello cui abbiamo assistito negli accorpamenti ci ha sconvolto -ha dichiarato- Si sono verificati gravi municipalismi, logiche di potere, faide senza nessuna cura dei diritti dei minori. È stata evidente la mancanza di consultazione dei genitori. Al sud si sono verificati tagli senza neppure il tempo per una riflessione, una sperimentazione, tagli fatti veramente solo nella logica del risparmio. Questa è una grande occasione mancata che credo riporterà i genitori in piazza".

Il relatore prof. Piero Cattaneo, dirigente scolastico ed esperto di scuola, ha rilevato: "La partecipazione di gruppi di genitori volontari funziona, ma solo a patto che siano adeguatamente formati. Questo avviene grazie alle Associazioni o ai finanziamenti degli enti locali, ma il Ministero dell’istruzione non prevede nessun intervento sul versante della formazione".

Ha chiuso i lavori la relatrice spagnola, che alla domanda se il panorama europeo offrisse dati e proposte utili per incrementare la partecipazione, ha amaramente commentato: "Quello che funziona è solo grazie alla volontà dei genitori. Non stiamo avendo i risultati che ci aspettavamo. Purtroppo i genitori non sono coscienti dei diritti che loro appartengono".

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