De “il team teaching” ovvero di un quiz opinabile e di un concorso a Quiz per diventare DS. Lettera

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Inviato da Elia Rubino – Giornata di caldo stupendo e affaticante. Vasto come Milan, Genova, Palermo…

Un piccolo esercito di docenti, categoria attanagliata dalle mille problematiche, tra cui quello dell’avanzamento di carriera, cerca di “studiare” quanto più è possibile in vista della prova preselettiva del concorso a Dirigenti scolastici 2017 che si terrà lunedì.

Io, personalmente stavo studiando su manuali pubblicati ad hoc da un anno e, alla vista della batteria dei quesiti da cui saranno scelti i fatidici 100, con un aggiornatissimo sistema informatizzato, sono rimasto allibito. In pratica per più di un anno ho studiato cose diverse da quelle contenute nei test. Un anno al vento… Ma la riflessione che viene da fare è semplice: è una preselezione efficace? A cosa serve effettivamente? Ad un mero esercizio e sforzo assurdo di memoria? E’ così che si preseleziona un dirigente scolastico? Sulle sue capacità mnemoniche? Strano perchè i quiz delle batterie di prove recitano l’esatto contrario, esaltando una figura di leadership creativa ed innovativa che, tuttavia, si seleziona con la memoria e, se si vince il “terno al lotto” con una serie di quesiti a risposta aperta.

E mi viene da dire, ai tanti come me che hanno speso una vita per una scuola diversa ( missione dettata dalla vocazione ad insegnare le “scienze umane”) che i risultati della Buona Scuola sono paragonabili ai risultati ottenuti dalla politica partitica italiana: il nulla epistemologico proposto per ottenebrare ancor di più le menti in una società post secolare in cui la “liquidità” sta annichilendo la creatività umana. Io avevo preso una pausa dalla scuola proprio nel periodo di ingresso della riforma… 3 anni di dottorato per approfondire e mettere al servizio della comunità scolastica nuove competenze. Sono tornato e il risultato è stato disastroso. Anche se non è questa la sede giusta mi sono beccato una forma d’ansia fortissima in una buona scuola in cui i dirigenti scolastici pensano di essere Leader onniscienti e onnipresenti.

Ma questa è un’altra storia e spero che scoppi come una bomba ad orologeria scatenando una riflessione sulla selezione della dirigenza scolastica che, secondo orientamenti pedagogici attuali, non dovrebbe avere il senso che, purtroppo gli è stato attribuito. Ecco, sto sottraendo tempo alla memorizzazione ma, devo essere onesto, sono alcuni giorni che ho gettato la spugna. Mi rifiuto di continuare questa tortura. Come tutti ho una laurea ( anzi tre), conseguita con studio metodico e creativo, non ripetendo quiz. Già, cantava Arbore, la “vita è tutta un quiz”… Profetiche parole, ma a me sembra si stia esagerando. Se le incognite a livelloc reativo potrebbero favorire lo sviluppo di nuove soluzioni, a livello metodologico sono dannose. La selezione lavorativa – soprattutto per quanto riguarda il personale docente e dirigente di ogni ordine e grado (e mi viene da pensare alla selezione che passai per diventare AUC nell’areonautica militare) dovrfebbe essenzialmente fondarsi sulle “attitudini “ psicologiche e sociologiche alla comunicazione, alla leadership e alla capacità organizzativa… E se dei test imparati a memoria sono lo strumento adatto scelto dallo stato italiano io sospendo il mio giudizio e aspetto ciò che succederà. L’italia sta diventando il paese dei quiz, con incognite continue in tutti i campi. E la scuola non dovrebbe favorire sistemi simili…

Io sono convinto che questa prova preselettiva non la passerò, ma non per questo non penso di aver maturato in 30 anni di docenza nelle scuole e nei corsi di formazione competenze tali da poter concorrere ad un posto da dirigente ( e penso come me ce ne saranno tanti che non saranno ammessi).
A proposito riporto la “DOMANDA 4.375
Il team teaching
[a]E’ una metodologia d’insegnamento nella quale due docenti collaborano nella realizzazione di una didattica per un ampio gruppo di alunni [b]E’ la formazione di gruppi di insegnanti che operano all’interno di una stessa classe [c] Indica i docenti che operano in classi diverse, scambiandosi i risultati raggiunti con i loro rispettivi alunni [d]Indica la formazione di gruppi di alunni che fanno capo a un solo docente.”
Secondo “loro” la risposta giusta è la prima… Che strano: io per anni ho creduto e continuo a credere che un team teaching coinvolga più docenti e non solo due: di che team parleremmo, di una “diade”? Mah, che dire? La “buona scuola” è tutta un assurdo quiz: peccato che i protagonisti diretti, docenti, discenti e genitori siano solo passivi spettatori di questo show.

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