DDL riforma. Fassina, “la scuola non è una caserma. Coinvolgere II fascia” e spezza fronte PD. Si lavora agli emendamenti. Il weekend nei social

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Sabato a Pizza SS. Apostoli a Roma si è svolta una manifestazione delle RSU della scuola durante la quale è stato proclamato uno sciopero dei sindacati rappresentativi per il 5 maggio. Sciopero segue quello già organizzato per il 24 aprile da ANIEF, USB e UNICOBAS.

Sabato a Pizza SS. Apostoli a Roma si è svolta una manifestazione delle RSU della scuola durante la quale è stato proclamato uno sciopero dei sindacati rappresentativi per il 5 maggio. Sciopero segue quello già organizzato per il 24 aprile da ANIEF, USB e UNICOBAS.

Molte le reazioni dal mondo politico, alcune di incomprensione verso queste iniziative di protesta.

Nel weekend Twitter e FaceBook sono stati scenari di commenti, scontri e confronti. I sindacati hanno bombardato con la notizia della manifestazione e dello sciopero unitario indetto per il 5 maggio, mentre alcuni attori della riforma inviavano commenti alla notizia.

Tra i primi quello della Senatrice Puglisi, che scriveva: "100.000 assunzioni+40 milioni in formazione+200 milioni per premiare il merito+500 euro a testa x consumi culturali= sciopero scuola…. boh".

Di diverso avviso, invece, l'Onorevole Fassina, ex viceministro dell'Economia e delle Finanze sotto il ministro Fabrizio Saccomanni nel governo Letta, che domenica ha partecipato alla manifestazione indetta dai sindacati.

Qusto il suo messaggio su FaceBook dopo la manifestazione: "migliaia di insegnanti hanno chiesto una riforma della scuola che migliori la scuola. Con loro mi sono impegnato per una profonda correzione del Ddl scuola. C'è una parte positiva, in controtendenza col passato: l'assunzione di 100 mila precari. Ma altre parti vanno radicalmente corrette: non si possono sbattere fuori decine di migliaia di docenti qualificati che nella precarietà hanno mandato avanti la scuola pubblica per anni. Va definito un piano pluriennale per l'assunzione di abilitati Tfa, Pas, idonei GM, soglia 35. Inoltre, ma è un punto decisivo, il principio dell'autonomia non può essere declinato in modo verticistico con il dirigente scolastico capo assoluto: bisogna coinvolgere gli insegnanti perchè la scuola non è una caserma con un maresciallo che dà gli ordini. La scuola deve essere coinvolgente e collegiale. In queste ore, insieme a tanti colleghi della Commissione cultura della Camera, stiamo preparando gli emendamenti al Ddl Scuola. Il governo ascolti i protagonisti della scuola e il Parlamento. Soltanto così si può arrivare a una buona scuola." Il messaggio sembra dimostrare di aver ben compreso le richieste dei docenti.

Al  messaggio di Fassina è seguito un nuovo messaggio della Puglisi, "Caro @StefanoFassina nessuno vuole scuola-caserma, ma serve qualcuno responsabile dei ragazzi che la scuola perde x la strada.#labuonascuola"

Sulla stessa lunghezza d'onda anche un messaggio dell'Onorevole Malpezzi, "non c'è alcuno sceriffo nelle scuole ma è responsabilità del dirigente scolastico l'andamento della scuola e quindi viene valutato sui piani di miglioramento triennali che vengono decisi insieme al collegio docenti e al consiglio di istituto".

Intanto si lavora agli emendamenti. A darne notizia non soltanto Fassina, anche la relatrice del DDL, Maria Coscia, ieri ha annunciato su FaceBook di non riuscire a rispondere a tutti i messaggi privati perché impegnata nella elaborazione degli emendamenti al testo. Ricordiamo che la relatrice aveva posto alcuni dubbi su alcuni aspetti del DDL, a partire dalla necessità di regole entro cui i Dirigenti potranno scegliere i docenti per le proprie scuole.

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