Dai precari 100 proposte (costruttive) alla Gelmini

Di Lalla
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Comitato Precari Liguri della Scuola – La Ministra Gelmini ha espresso l’interesse ad un incontro con i precari che si dovrebbe svolgere, forse già giovedì 15 luglio, in occasione della manifestazione organizzata dal Coordinamento Precari Scuola (CPS) in piazza Montecitorio (Roma).

Comitato Precari Liguri della Scuola – La Ministra Gelmini ha espresso l’interesse ad un incontro con i precari che si dovrebbe svolgere, forse già giovedì 15 luglio, in occasione della manifestazione organizzata dal Coordinamento Precari Scuola (CPS) in piazza Montecitorio (Roma).

Il Comitato Precari Liguri della Scuola ritiene che il precariato scolastico si sia formato per mille ragioni e tra queste, senz’altro, l’interesse dello Stato a risparmiare. Concorrono anche rigidità organizzative ereditate dal passato, di cui il Ministro Gelmini è incolpevole, ma sulle quali è chiamato ad intervenire, che hanno contribuito a trasformare un fenomeno fisiologico in un fenomeno
patologico.

Considerando il fatto che i primi a respingere il precariato sono gli stessi precari, al fine di stimolare lo Stato a rimuovere discriminazioni che "inducono in tentazione" e per spronarlo sul tema
della soluzione di un problema diffuso e oneroso, anticipiamo quanto ci piacerebbe offrire, pacatamente e dialetticamente, all’attenzione del Ministro e del suo staff, elencando decine di piccole e grandi proposte motivate che siamo pronti a discutere, civilmente e rispettosi del ruolo istituzionale legittimamente conseguito dalla signora Gelmini, in data e luogo che siamo pronti a concordare.

Offriamo questi spunti di riflessione con spirito costruttivo, pur restando critici sui temi degli 8 miliardi di euro tagliati in tre anni con la Legge 133/2009, e sulla beffa del mancato reinvestimento del 30%
dei risparmi così conseguiti sul fronte degli incentivi sul merito. I mancati investimenti sulla scuola pubblica statale, mentre in tutto il mondo (dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Spagna alla Cina) la
crisi non intacca la coltivazione delle nuove generazioni, determinano una evidente caduta del livello della scuola pubblica statale italiana che vede sempre meno risorse umane e che quelle tagliate sono
statisticamente più giovani e tecnologicamente, pedagogicamente e professionalmente più consapevoli e preparate al ruolo insegnante.

Nella speranza di essere considerati come interlocutori seri e attendibili, garantendo sin d’ora moderazione e attinenza ai temi oggetto di riforma e miglioramento della Scuola Pubblica Statale
italiana, ci è gradita l’occasione per formulare i nostri distinti saluti e i migliori auguri di una serena estate.

Le proposte

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