Il cyberbullismo avanza: ora il pericolo si chiama Ask.fm

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Giulia Boffa – Il cyberbullismo avanza.

Il pericolo viene da Ask.fm, un social network di Q&A molto usato dagli adolescenti perché permette di scambiarsi insulti in forma anonima.

Giulia Boffa – Il cyberbullismo avanza.

Il pericolo viene da Ask.fm, un social network di Q&A molto usato dagli adolescenti perché permette di scambiarsi insulti in forma anonima.

Sta prendendo piede in Gran Bretagna, dove è di pochi giorni fa la notizia che un’adolescente si è suicidata per essere stata presa di mira dai troll, ma anche negli USA: nello stato dell’Ohio, un liceo americano è sconvolto dal gossip online, innescato tra studenti, attraverso Ask.fm, poi qualcuno li ripostava via Twitter attraverso l’account anonimo @HudConfessions, ora chiuso, dopo che la stampa americana ha dato risalto all’accaduto.

@HudConfessions aveva raccolto in pochi mesi migliaia di follower, di cui la maggioranza era costituita da studenti liceali e universitari.

Gli USA stanno cercando di capire come arginare il fenomeno che sembra inarrestabile: molti campus americani hanno scelto la strada del "proibizionismo", limitando l’accesso ad alcuni siti e proibendo l’uso degli smartphone, ma le misure punitive sono inefficaci.

Secondo il National Crime Council la metà degli adolescenti Usa è stata vittima almeno una volta dei troll.

 In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Eurispes e Telefono azzurro, pubblicata nel 2011 un quinto dei ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto.

Ma ora c’è Ask.fm, una piattaforma con base in Lettonia che conta 200 milioni di utenti in tutto il mondo, Italia compresa: il sito terrorizza genitori e docenti, perché è la sede ideale dei cyber bulli, mentre gli amministratori sembrano lavarsene le mani alle richieste di chiarimenti.

 

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