Curricula dei docenti: e i precari?

Di Lalla
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Comitato Precari Liguri della Scuola – In questi giorni, da parte del MIUR e degli Uffici scolastici, ì si richiede al personale docente di aggiornare i propri dati on line tramite il progetto POLIS – Istanze on line.

Comitato Precari Liguri della Scuola – In questi giorni, da parte del MIUR e degli Uffici scolastici, ì si richiede al personale docente di aggiornare i propri dati on line tramite il progetto POLIS – Istanze on line.

Tale operazione si colloca nel quadro della trasparenza della Pubblica Amministrazione che, nell’ambito della scuola, si concreta tramite l’ Anagrafe della professionalità docente che consentirà alle famiglie di visionare i curricula professionali dei docenti dei propri figli all’interno del portale "Scuola in chiaro" raggiungibile da quello del MIUR (www.istruzione.it).

Tale anagrafe sarà completata, per via telematica, entro il 15 del mese di maggio (http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot1922_12).

I docenti a tempo determinato devono solo aggiornare/confermare i propri dati di recapito. Quelli a tempo indeterminato devono anche compilare una cosiddetta "scheda sulla professionalità" laddove tale discriminazione non è immediatamente esplicita, pertanto molti precari si sono cimentati pure loro a compilare detta scheda, per poi vedersi umiliati dall’interdizione marcata dalla seguente frase: "L’utente non  risulta come personale docente attivo".

Posto che tra questo personale docente "passivo". che è il contrario semantico di "attivo", ci sono professionisti che lavorano nella scuola da più di 15 anni e anche oltre, a volte da molto di più di alcuni colleghi che hanno avuto la ventura di entrare in ruolo prima, per le più svariate ragioni, e magari con più titoli, competenze e, ovviamente, esperienza, il Comitato Precari Liguri della Scuola ritiene offensiva questa definizione, per quanto pertinente e attinente rispetto alla realtà della situazione, nel contesto della quale, in effetti, gli insegnanti precari abilitati sono trattati come "passivi", con tutte le implicazioni etimologiche.

Riteniamo altresì di segnalare la ferma opposizione al progetto di legge Aprea, sostenuto dall’attuale maggioranza parlamentare. Non vogliamo che l’istruzione pubblica sia snaturata da operazioni commerciali e interessi privati, in quanto ogni docente sarà ridotto alla condizione di "passivo" e sarà così diluita la falsa e illusoria discriminazione tra docenti attivi e passivi.

Condividiamo invece l’iniziativa di trasparenza, che consentirà di elaborare su base statistica alcuni dati interessanti sulla classe docente, ne siamo certi, sgretolando certe convinzioni mediatiche, pertanto è assolutamente necessario che, per un’osservazione accurata della questione, si consenta agli insegnanti precari di compilare questo curriculum per i seguenti motivi:

1) La categoria ne beneficerà qualitativamente, in quanto i docenti precari sono mediamente più titolati dei colleghi assunti a tempo indeterminato in quanto l’iscrizione alle Graduatorie ad Esaurimento impone un aggiornamento universitario significativo ed oneroso in termini finanziari e cognitivi. Tale lavoro va valorizzato a beneficio di tutta la categoria.

2) Nel nostro paese un insegnante su sei è precario, ne consegue che qualsiasi statistica fatta su un campione di 5/6, pur numeroso ma affetto da offset statistico, avrà margini di affidabilità laschi.

Ci sono comunque noti i limiti di questa iniziativa, che vanno corretti, che non consente la dichiarazione di tutte le attività di autoaggiornamento meno formali e, spesso, gratuita, come ad esempio le conferenze, i seminari, le giornate di studio che Facoltà e Università spesso organizzano, le iniziative di associazioni professionali docenti o di associazioni di disabili, quelle di altre istituzioni pubbliche come ad esempio, a Genova, Palazzo Ducale, Comune di Genova, Provincia di Genova, Regione Liguria e quant’altro.

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