Crocifisso a scuola, Salvini: Fioramonti ministro o comico?

WhatsApp
Telegram

La politica si spacca dopo il no al Crocifisso del ministro Fioramonti, il centrodestra insorge. Si riapre così il dibattito storico tra laici e cattolici.

Prima l’idea di tassare merendine e bibite, adesso l’idea di togliere i crocifissi dalle aule: ma questo è un ministro o un comico?” secca la risposta su Twitter di Matteo Salvini al no al Crocifisso di Fioramonti.

Non si placano le polemiche dopo le dichiarazioni del ministro dell’istruzione di ieri a “Un giorno da pecora” (“Meglio una cartina del mondo al Crocifisso”), che hanno riaperto il dibattito sulla presenza nelle aule del simbolo religioso. Da una parte i laici, dall’altra i cattolici, ma c’è chi, come lo Snadir, ritiene che il Crocifisso vada oltre la religiosità.

Il centrodestra è insorto, da Salvini all’ex ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini, che ha dichiarato: “Il crocifisso non è elemento di arredo, ma la testimonianza delle radici del nostro Paese. La sua presenza sulle pareti delle aule scolastiche, contrariamente a quel che pensa il ministro Fioramonti, non impedisce di esprimersi agli studenti di altre culture e religioni, ma sta lì a ricordare che la laicità che il ministro liberamente rivendica è conseguenza diretta proprio delle radici cristiane dell’Italia e dell’Europa“.

Dello stesso parere anche Fratelli d’Italia: “Siamo in Italia ed è giusto che nelle aule ci sia il Crocifisso“.

Ricordiamo che la Corte europea nel 2011 stabilì che il Crocifisso poteva venire affisso nelle aule delle scuole italiane.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione docenti 60, 30 e 36 CFU. Decreti pubblicati, come si accede? Webinar informativo Eurosofia venerdì 26 aprile