Criteri di valutazione per la didattica a distanza, sbagliato stabilirli a fine anno. Lettera

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inviata da  Prof. Mara Pieroni –  Fra le ultime affermazioni ufficiali del Miur, ossia l’Ordinanza dello scorso 16 maggio sulla la valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020, i Collegi dei Docenti delle varie istituzioni scolastiche stanno votando criteri di valutazione per la DAD da aggiungere a quelli relativi alla didattica in presenza esplicitati nei singoli PTOF.

Bisogna ricordare che, affinché gli studenti possano rendersi conto di come sarà considerata la loro performance scolastica, la logica della didattica richiede che i criteri di valutazione devono essere proposti all’inizio. Per i docenti tutto ciò dimostra quanto sia stato ingenuo credere che il MIUR avrebbe fornito dei criteri di valutazione validi in tutte le scuole, data poi l’esigenza di declinarli nelle variegate situazioni reali che si sono verificate. Il Ministero ha lasciato piena libertà alle istituzioni scolastiche di rivedere nei Collegi docenti le griglie di valutazione. In questo modo le scuole sono piombare in un disordine valutativo. Da questo caos sarà complicato uscire, ed affrontare la questione in modo coerente e dignitoso mi appare difficile, come risolverla mi sembra al momento un’utopia.

Credo che tutti condividano il fatto che il MIUR abbia sbagliato sbandierando ai quattro venti che nessuno studente avrebbe perso l’anno scolastico. Si era in parte tutelato quando ha inviato la circolare ministeriale del 17 marzo. In questa si chiedeva alle scuole di “riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze.”

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Nota+prot.+388+del+17+marzo+2020.pdf/d6acc6a2-1505-9439-a9b4-735942369994?version=1.0&t=1584474278499

Tale richiesta non è stata colta nella sua logica e soprattutto nella sua lungimiranza. Ad oggi si capisce che riesaminare i piani di lavoro sarebbe stata la cosa migliore da fare, in modo da avere, fin dall’inizio dell’emergenza, delle linee guida da seguire negli organi collegiali, per proporre agli studenti i nuovi criteri di valutazione.

Adottare criteri di valutazione è sempre contestuale e consequenziale all’individuazione della programmazione. Quando il docente redige la programmazione annuale per una certa classe, deve per prima cosa tener presente la classe che ha di fronte. Tutti gli obiettivi (conoscenze, capacità, ecc…..) devono assolutamente essere mirati agli studenti con i quali deve lavorare. Offro una metafora forse grezza ma rende bene l’idea: se la mia classe è una FIAT 500, non posso credere che potra partecipare al Gran Premio di Formula Uno.

La programmazione annuale a volte può e anzi deve essere rivista, soprattutto per situazioni impreviste tipo nel periodo della pandemia. Lo stesso è avvenuto quando c’è stato il terremoto, poiché le scuole del cratere persero molti giorni di scuola.

Se in questo periodo di pandemia abbiamo attuato su una valutazione formativa, è stato per monitorare in maniera anche informale con dibattiti guidati l’andamento del processo di apprendimento attraverso le attività svolte in video lezione, che è una modalità non consueta. Questa nuova sfida è stata affrontata da ognuno di noi in modo creativo, a volte anche pioneristico, con entusiasmo e grandissima buona volontà nonostante qualche errore di percorso. I risultati sono stati i più disparati anche per difficoltà oggettive che gli studenti ci hanno posto. Le loro difficoltà, vere o presunte, di collegarsi alle video lezioni vanno lette come specchio di un disagio che lo studente ha volute esprimere a suo modo, e questo a mio parere anche laddove i problemi di collegamento erano più o meno velatamente poco sinceri. Non voglio giustificare gli studenti latitanti nel seguire la DAD ma obiettivamente oggi i nostri studenti sono nel loro complesso BES, poiché il loro è realmente un bisogno educativo speciale. La relazione didattica nella DAD di oggi è veramente speciale, nel senso di atipica.

Io credo che si possa fare a questo punto una verifica degli apprendimenti sfruttando i risultati ottenuti come un feedback per adattare e/o ripensare la modalità di insegnamento della DAD, ma un ripensamento della didattica in senso lato. I risultati e le risposte che ognuno di noi ha ricevuto dal singolo studente devono essere il punto di partenza per procedere ad azioni di recupero. Possibilmente confrontandosi con i colleghi.

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