Corsi di riconversione su sostegno: buon senso vorrebbe fossero organizzati con l’attuale normativa

Di Lalla
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Prof. Fabio Milito Pagliara – In questi giorni molti commenti sul corso di riconversione al sostegno si sono susseguiti anche a causa del continuo modificarsi del quadro di riferimento. Vogliamo qui fare un po’ di chiarezza su quali siano i titoli per abilitarsi sul sostegno, e come negli anni ci si è potuti specializzare a svolgere questo delicato compito.

Prof. Fabio Milito Pagliara – In questi giorni molti commenti sul corso di riconversione al sostegno si sono susseguiti anche a causa del continuo modificarsi del quadro di riferimento. Vogliamo qui fare un po’ di chiarezza su quali siano i titoli per abilitarsi sul sostegno, e come negli anni ci si è potuti specializzare a svolgere questo delicato compito.

Finché non sono partite le Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario (SSIS) e la laurea in Scienza della Formazione Primaria (SFP), l’abilitazione sul sostegno era conseguibile solo tramite corsi speciali riconosciuti dal ministero, corsi dai costi spesso esorbitanti e variamente distribuiti sul territorio. Una volta partite SSIS e SFP le cose sono cambiate. Per specializzarsi sul sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria bisognava frequentare SFP con il tirocinio ed i corsi aggiuntivi per il sostegno. Per la scuola secondaria c’erano due opzioni il corso di 800 ore aperto a tutti i docenti abilitati e il corso di 400 ore aperto ai docenti abilitati con la SSIS (questo perché la SSIS prevedeva già alcune materie contenute nel corso di 800 ore). Infine il corso riservato che si è svolto tra il 2004 e il 2007 (a seconda delle regioni) consentiva l’abilitazione sul sostegno a chi ne avesse titolo.

La mancanza di un corso per specializzarsi nel sostegno della primaria ed infanzia esterno a SFP ed il fatto che i corsi di 400 ore fossero per i soli abilitati SSIS (e dunque laureati) ha creato l’errata convinzione che per specializzarsi sul sostegno fosse necessaria la laurea. Questo è errato infatti occorre ribadirlo il corso di 800 ore era aperto a tutti gli abilitati alla la scuola secondaria.

Oggi le cose sono cambiate, è legge dello stato il DM 249/2010 che prevede all’articolo 13 un corposo corso di specializzazione al sostegno, e come in precedenza il titolo di accesso è l’abilitazione, il corso andrà articolato – come da decreto – per i vari ordini di scuola. Vale la pena osservare che il corso di 60 CFU è molto più articolato ed impegnativo di quanto richiesto finora anche per il corso di 800 ore (in termini di CFU 800 ore equivalgono a 32 CFU, 400 ore a 16 CFU). Infatti il corso prevede ben 60 CFU (che in termini accademici equivale ad un corso di 1500 ore) di cui ben12 CFU di tirocinio diretto, stiamo cioè parlando di ben 300 ore di tirocinio diretto.

Stante questa normativa sono assolutamente pretestuose le polemiche su chi può specializzarsi al sostegno, la risposta è semplice: “tutti gli abilitati”, altrettanto pretestuosi sono i richiami alla legge 104/92 dato che quella legge richiede che i docenti che insegnano nei Corsi Specializzanti devono essere laureati, non chi si specializza. Gli stessi richiami alla legge 341/1990 sono stati recepiti nel corso di 400 ore, quello di 800 ore aveva altra disciplina.

Dunque, al fine di avere docenti qualificati a svolgere il compito d’insegnante di sostegno, il buon senso vorrebbe che i corsi di riconversione fossero organizzati sulla base dell’attuale normativa. L’ipotesi più semplice. a parere di chi scrive quest’articolo, è quella di consentire ai docenti interessati alla riconversione di accedere in soprannumero ai corsi previsti dal dm 249/10, naturalmente le spese andrebbero sostenute come previsto dalle leggi sulla riconversione professionale e andrebbe riconosciuto a tali docenti un congruo numero di crediti per gli anni di servizio (come del resto il decreto prevede per i docenti che abbiano almeno 360 giorni di servizio). Siamo certi che la nuova commissione, prontamente nominata dal ministro Profumo per sanare un decreto di riconversione scandaloso per la sua improvvisazione e non per i suoi fini o per le persone a cui era rivolto, saprà fare un buon lavoro.

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