Coronavirus, alla primaria frequenza a giorni alterni. Non si può insegnare a scrivere a distanza! Lettera

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Inviato da Dott.ssa Lucia Gentile – Sono Lucia Gentile, una docente della scuola primaria di Lesignano de’ Bagni in provincia di Parma.

Una soluzione possibile alla didattica a distanza o in accordo con essa, sarebbe di far frequentare i bambini a giorni alterni solo al mattino dalle 8.30 alle 12.30 oppure dalle 8.00 alle 12.00.

Non ci sarebbe una ricreazione fatta di giochi in quanto la distanza sarebbe più importante e impossibile da gestire, per cui si starebbe seduti a fare la propria merenda e chiacchierare per alleggerire la giornata.

Un turno andrebbe il lunedì mercoledì e venerdì e un altro il martedì giovedì e sabato. Per le uscite ai servizi, bisognerebbe organizzarsi internamente, i più piccoli la prima ora e la seconda e i più grandi nelle ore successive a scaglioni e sempre uno alla volta.

Questa soluzione agevolerebbe la scolarizzazione dei bambini piccolissimi, quelli che inizierebbero il loro primo ciclo di istruzione e quelli che hanno difficoltà di apprendimento.

Già in questo periodo la possibilità di poter imparare a scrivere qualche letterina o numero alla scuola dell’infanzia, gli è stato negato, come potrebbero imparare con una didattica a distanza? Si spera che la nostra economia riparta e che i genitori vadano a lavorare, quindi, i bambini verrebbero seguiti da persone diverse e forse non proprio adeguate ad insegnare a scrivere o leggere. Non so se frequentare una volta al mese sia la soluzione migliore, perché se è stato pensato solo questo tipo di intervento, allora credo che avremo una generazione poco istruita e poco secolarizzata.

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