Docenti delle GaE: solo il ruolo ci può salvare dal divieto supplenze su posti vacanti dopo 3 anni

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Inviato da Tiziana De Chiara – Con sommo rammarico il Coordinamento Nazionale Docenti GAE, in rappresentanza dei docenti storici con decenni di servizio ed iscritti nelle GAE dopo aver superato uno o più concorsi, prende atto che la legge di bilancio attualmente in esame NON si occupa della stabilizzazione dei suddetti docenti.

Tale legge premia i dirigenti e l università snobbando la stabilizzazione di coloro che hanno costituito, e lo sono ancora, le colonne portanti dell istruzione. I quasi 6000 docenti specializzati nel sostegno ed inclusi nelle gae condividono lo stesso destino dei loro alunni..incerto e discontinuo.
Va ricordato che a tale destino sono stati abbandonati dopo che le regole dettate dalla l. 107sono state modificate e dopo che per tre anni il vincolo triennale, previsto dalla legge per i neoassunti, è stato derogato.

Si attende con trepidazione ed ansia che nei prossimi giorni la Ministra Fedeli, la responsabile nazionale del settore scuola, On.le Malpezzi ed i tecnici del MIUR trovino, in accordo con il MEF, una soluzione a tale annosa questione. Il turn over non copre le reali esigenze della scuola.

La piaga sociale rappresentata dalla carenza di docenti di sostegno troverebbe presto fine con l assunzione di poco meno di 6ooo docenti, abilitati ed iscritti nelle gae.

I docenti speravano in tale piano assunzionale anche per salvarsi dal comma 131 contenuto dalla legge 107/15. “A decorrere dal 1º settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi”.

Solo il ruolo potrebbe salvarli.

Legge di Bilancio invece prevede aumenti stipendiali per i dirigenti.

Se quei soldi fossero investiti per dare certezza ad alunni e docenti con relative famiglie (moltissime anche monoreddito) invece di essere investiti in bonus di ogni genere ed aumenti stipendiali finalmente si porrebbe fine all’ennesima ingiustizia italiana.

I docenti delle gae attendono l’arrivo di un Robin Hood che, superato il muro di gomma e di indifferenza che li circonda, possa finalmente “togliere ai ricchi e dare ai poveri” guadagnando così la loro eterna riconoscenza.

Coordinamento nazionale docenti gae

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