Coord. naz. docenti Diritto e Economia: no a docenti tuttologi per insegnare ed. Civica
Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia – A dieci anni dall’appello firmato tra gli altri da Stefano Rodotà, Alessandro Pace, Moni Ovadia, Rita Borsellino, don Tonino Palmese, Claudio Fava, Giovanni Impastato ed altre 2300 persone perché si continuasse a studiare il diritto e la Costituzione nelle scuole,
a cinque anni dal video Tornami in mente (https://www.youtube.com/
Questa volta l’occasione è data dalla discussione, in Commissione Cultura della Camera dei Deputati, dei progetti di legge relativi alla disciplina fantasma, Cittadinanza e Costituzione, di cui in tanti, a partire dall’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, chiedono di definire un monte ore con la relativa valutazione.
Dopo un decennio di una finzione (una disciplina inesistente e non valutata) che è un unicum nell’ordinamento scolastico italiano, è arrivata l’ora di prendere atto dell’urgente necessità di reintrodurre lo studio della Costituzione e del Diritto nelle scuole superiori italiane, così come sostengono in tanti, da ultimo il docente universitario di Diritto Costituzionale dell’Università di Pisa prof. Saulle Panizza.
Persino esponenti dello schieramento politico dell’allora Ministro Gelmini, autrice del riordino che determinò la eliminazione dello studio del Diritto da Licei, Tecnici e Professionali, oggi chiedono di rivedere quella scelta.
Non è mai troppo tardi per comprendere che i “buoni esempi” della vecchia Educazione civica e la eterea ed evanescente inconsistenza di Cittadinanza e Costituzione non possono sostituire i libri.
E non possono essere docenti tuttologi a sostituire i docenti di Scienze giuridiche ed economiche in questo insegnamento.
Perché, come vedrete nel video, non si può far curare il cuore ad un dentista