Il Coordinamento delle Scuole Milanesi contro il DDL della Buona Scuola
Il Coordinamento delle Scuole Milanesi esprime profonda preoccupazione sull’impostazione del DDL “ La buona scuola” in discussione in Parlamento.
Il Coordinamento delle Scuole Milanesi esprime profonda preoccupazione sull’impostazione del DDL “ La buona scuola” in discussione in Parlamento.
Ritiene inaccettabili alcuni specifici contenuti e tutte le proposte che intaccano, la libertà di insegnamento e l’autonomia didattica dei docenti, che li rendono ricattabili e subalterni
Su questi principi previsti dalla Costituzione non ci potranno essere concessioni o mediazioni di sorta.
In particolare:
– la “chiamata diretta”, in qualsiasi forma o modalità, perché mette il docente in una condizione di subalternità e ricattabilità;
– la proposta della titolarità del docente su albi regionali o territoriali che siano, con nomina a tempo in un istituto, perché rappresenta una forma di precarizzazione generalizzata;
– l’attribuzione della responsabilità della didattica al Dirigente scolastico, perché toglie l’autonomia didattica al docente.
Ritiene inoltre che centrare l’autonomia delle scuole sulla figura del Dirigente Scolastico, sottraendola alla deliberazione degli Organi Collegiali, incrini il principio cardine della partecipazione democratica nella scuola.
Ravvede nella richiesta di delega al governo di numerosissime e delicatissime questioni ordinamentali, organizzative, gestionali e normative, una forma di semplificazione, con un profilo di autoritarismo, su aspetti che invece richiederebbero discussioni partecipate e approfondite.
Domanda che la situazione patetica e dolorosa dei precari trovi un’effettiva soluzione, con la copertura di tutti i posti disponibili senza mettere i docenti precari nella condizione di un dolorosissimo e ingiusto conflitto interno per l’accesso alla legittima stabilizzazione: l’incivile situazione in cui versa il variegato mondo dei lavoratori precari della scuola, non può essere addossato e fatto pagare a coloro che la subiscono da anni.
Pertanto chiede che l’assunzione dei precari venga scorporato dal DDL “Buona scuola”, e che il delicatissimo tema di consolidare una “vera scuola pubblica”, inclusiva, pluralista, gratuita per tutti, sia affrontato in tempi distesi e consoni.
Lo sciopero del 5 maggio 2015 rappresenta, per ora, un’occasione importante per far sentire la voce degli “abulici” e l’opposizione decisa e massiccia a questo progetto di scuola che, insieme ad altri provvedimenti già in atto, prefigura un modello competitivo e di mercato, in cui gli insegnanti non si riconoscono e che credono destrutturi e squalifichi uno dei fondamentali presidi democratici di questo paese.